Il taxi “on demand” ora è una realtà

Quattro vetture per viaggi a 85 centesimi a chilometro da condividere con altri passeggeri in centro città
Di Mitia Chiarin

Prenotare un taxi da condividere con altri per spostarsi nel centro di Mestre, dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 20. Spendendo 85 centesimi di euro a chilometro, Iva compresa.

Il taxi condiviso da ieri è una realtà a Mestre dove si sperimenta la tecnologia per la prima volta al mondo. Una piattaforma già stata prenotata dalla città di Dubai in vista dell’Expo 2020. La sfida di “Mvmant”, applicazione per smartphone di EdisonWeb, è iniziata ieri: mette in contatto l’offerta (quattro taxi della flotta di 120 auto della cooperativa RadioTaxi di Venezia e Mestre) con la richiesta, i cittadini che hanno bisogno di spostarsi da Carpenedo a via Torino, passando per l’interscambio di Piazzale Cialdini e sono pronti, per pagare meno, a dividere il taxi con altri, sconosciuti.

Ottocento iscritti. Si parte con 800 iscritti al servizio dopo una campagna informativa e promozionale sui social network che ha interessato in questi mesi 40 mila persone. L’obiettivo, spiega il presidente della cooperativa, Gabriele Stevanato, è quello di «incentivare una intelligente gestione della mobilità che consente di decongestionare il traffico, riportare la gente nel centro storico senza difficoltà e contribuire a ridurre l’inquinamento in città. Mestre è terza in Italia per inquinamento da Pm10 e dobbiamo lavorare tutti per evitare nel 2020 le sanzioni dall’Europa che finiranno per ricadere su tutti i cittadini». E sullo sfondo c’è la necessità dei tassisti di fornire servizi e prezzi competitivi e di togliersi anche la fama di “evasori”, con un servizio chiaro, senza trucchi, tracciabile. «E con tasse che si pagano in Italia e non all’estero come accade con servizi come Uber».

Le linee. Sono due i percorsi scelti per il debutto. C’è la linea verde chiaro e la verde scuro, che per gran parte del tragitto coincidono e interessano il centro di Mestre: la verde scuro (Cialdini-piazzetta Pellicani) e la verde chiaro (Cialdini-via Forte Marghera). I percorsi toccano via Torino, Bissuola, piazza Carpenedo. Si acquistano miglia con la carta di credito (5 euro per 50), con 5 euro in omaggio. Si sceglie posizione di partenza e di arrivo, si conoscono tempi e costi. Con un click si prenota. Se si viaggia soli, nessun problema. Si paga quanto previsto. Per andare da via Torino al Candiani si spendono 7 euro contro un costo oggi di 20 euro su un taxi normale.

La sostenibilità. L’investimento della cooperativa dei tassisti sarà sostenibile con una occupazione delle macchine di almeno 2,5 passeggeri a viaggio. Le prime otto settimane sono decisive per capire se a Mestre il servizio è un azzardo o sarà utilizzato da molti.

Confronto con il Comune. «Abbiamo bisogno di un confronto con l’amministrazione comunale per capire se le politiche comunali vogliono incentivare o meno questo tipo di servizi. Le corsie preferenziali sono una questione ma occorre anche capire se si intende portare in centro la gente senza usare l’auto», spiega Stevanato che nei mesi scorsi ha presentato il progetto a Bruxelles. «Siamo stati contattati dalla segreteria del sindaco e speriamo di avere presto un incontro decisivo».

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