Il sub della polizia morto a Stra era scampato agli incidenti della Costa Concordia
STRA. Quando il destino si accanisce. Era riuscito a scampare agli incidenti durante le operazioni di ricerca dei superstiti tra le mille insidie del relitto della “Costa Concordia” e la morte lo ha atteso in un piccolo canale di Stra. Un amaro destino quello di Rosario Sanarico, l'ispettore superiore della Polizia di Stato morto nella ricerca del corpo di Isabella Noventa.
Era nato a Napoli il 10 ottobre 1963 e dopo essere entrato in Polizia non ancora ventenne, nel 1984 era stato assegnato al Centro nautico e sommozzatori della Polizia di Stato di La Spezia. Qui ha frequentato il corso per operatore subacqueo come primo passo di una lunga serie di abilitazioni professionali conseguite in questo settore operativo che lo hanno portato ad assumere incarichi di crescente importanza nell'ambito del nucleo sommozzatori del CNeS di La Spezia.
Nel corso della sua trentennale attivit, aveva acquisito una notevolissima esperienza partecipando ad un gran numero di interventi, spesso svolti in condizioni ambientali molto difficili, come i soccorsi in occasione del naufragio della Costa Concordia, tanto da diventare uno dei sommozzatori della Polizia più esperti e apprezzati anche fuori dall'ambiente professionale per il suo carattere generoso e leale.
Il suo curriculum professionale vanta anche numerosi riconoscimenti conseguiti per l'attività svolta tra cui un “Attestato di Pubblica Benemerenza" come testimonianza per l'opera e l'impegno prestato in interventi di protezione civile.
Per le sue spiccate doti umane e professionali "Sasa'", questo il suo soprannome, era considerato dai dirigenti del Centro Nautico di La Spezia un prezioso collaboratore ed era diventato un punto di riferimento per tutti i sommozzatori della Polizia di Stato. Lascia la moglie Antonella ed i figli Alessio ed Annavera.
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