Il sottosegretario Faraone: "Il sindaco non può decidere quali libri tenere"

Presa di posizione del Ministero dell'Istruzione sul caso gender: "La parola spetta alla comunità scolastica, ovvero genitori e operatori"
Il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone
Il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone

VENEZIA. Sulla questione dei libri gender messi all'indice da Brugnaro, interviene il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone.

«Lungi da me aizzare polemiche, anzi, esattamente per placarle è bene chiarire certe questioni. La circolare che come Miur abbiamo inviato nei giorni scorsi alle scuole è molto chiara: sono dirigente scolastico, insegnanti e genitori a prendere insieme qualsiasi decisione che riguardi il piano dell’offerta educativa e formativa in una scuola", spiega il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, "Vale anche per i libri e le biblioteche scolastiche. Nessun sindaco può intervenire in tal senso, né meno che mai può decidere quali libri possono stare o meno all’interno di un istituto: è un ambito di competenza comune della comunità scolastica, fatta di famiglie e operatori della scuola".

Faraone interviene anche sulla “teoria gender”: "Non esiste nessuna famigerata “teoria gender”, concretamente non so a cosa ci si riferisca con tale termine. A scuola esiste solo il rispetto della dignità di tutte le persone e di tutte le differenze, contro ogni discriminazione o violenza. La scuola, la famiglia, la società, le altre istituzioni, come parti di comunità educanti, sono tenute a garantire tali principi. E ciò esula da ogni tipo di strumentalizzazione possibile, nell’uno o nell’altro verso".

Anche Daria Bignardi, nel suo blog Barbablog su Vanity Fair, ha dedicato un post al caso Venezia, dal titolo "Fate pure il blu e il giallo però fatelo a casa vostra, finocchi".

E ancora su vita.it, Sara De Carli ha firmato il post "#49libri49giorni, la lista dei libri proibiti diventa una maratona di lettura".

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