Il sogno di Emma, la Scuola del merletto
Né il cielo coperto di nubi, né gli scrosci incessanti di pioggia sono riusciti a incupire una giornata come quella di ieri, scritta all’insegna della convivialità, della cultura e della sintonia tra cittadinanza e istituzioni. Emma Vidal, decana del tradizionale merletto di Burano, con il compimento dei suoi cento anni di età ha fatto in modo che fosse regalata a tutta la comunità di Burano una domenica gioiosa e solare. Sotto il patrocinio di Comune, Municipalità e Fondazione Musei Civici di Venezia, le celebrazioni per l’importante traguardo sono iniziate in mattinata. Dalle 10 e per tutto il resto della giornata è stata allestita al piano terra del Museo del merletto la proiezione della videointervista di Enrica Cavalli, contenente molti passaggi significativi della stessa Emma Vidal. Alle 12, al piano superiore, vi sono stati gli auguri, i saluti istituzionali e la consegna di un ritratto destinato ad essere esposto in pianta stabile nel museo, il tutto alla presenza di una folla accorsa per condividere il momento.
Tornando al pianterreno, alle 12.30 è stato possibile assistere ad un capitolo dello spettacolo “Racconti di merletto”, curato dall’associazione Arte-Mide, che ha portato a dialogare la recitazione dell’attrice Chiarastella Serravalle con la voce e la chitarra di Rachele Colombo, autrice di musiche ispirate ai canti tradizionali delle merlettaie. A coronare il tutto, infine, una performance del coro di Burano “I Colori della musica”, un brindisi, e l’assaggio di uno speciale bussolà cucinato a forma di “100”.
Tutto questo per una signora, Emma Vidal che, quando fa il suo ingresso nel Museo del merletto, una volta uscita dalla messa, pare incarnare la forza, la generosità e la resistenza alla fatica delle generazioni passate: minuta ma con passo sicuro e mente lucida, ringrazia tutti i presenti e incanta gli obiettivi di macchine fotografiche e telecamere. «Una volta l’isola di Burano era poverissima, in casa non avevamo acqua, luce e gas, niente. Mio padre quasi non l’ho conosciuto e a scuola non è che andassi molto bene, mi sono fermata ai primi anni delle elementari. Dal 1926, all’età di dieci anni, questo edificio che un tempo era la Scuola del merletto è praticamente diventato la mia casa: posso davvero dire che questa tecnica che, badate bene, non è artigianato ma arte, è sempre stata il mio lavoro e la mia grande passione insieme. Il mio sogno sarebbe che la lavorazione artistica del merletto ritrovasse il riconoscimento e la fortuna del passato».
Prospettiva cui i rappresentanti istituzionali hanno guardato con favore: «Come le radici per un albero, così le tradizioni di questa rilevanza vanno difese perché alimentano e sostengono la nostra identità» afferma Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio comunale. Sulla stessa linea, anche Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia: «In questi prossimi tre anni, signora Vidal, le prometto che cercherò di fare di tutto perché l’insegnamento dell’arte del merletto di Burano torni a vivere e prosperare».
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