Il sito in abbandono da 10 anni e il vip nato con le moto

Il tratto del Sile tra Sant’Antonino e Musestre è stato caratterizzato nel passato dalla presenza di numerose produzioni di laterizio, tanto da essere definito “la riviera delle fornaci”. Mentre a...
Il tratto del Sile tra Sant’Antonino e Musestre è stato caratterizzato nel passato dalla presenza di numerose produzioni di laterizio, tanto da essere definito “la riviera delle fornaci”. Mentre a valle, nel comune di Roncade, rimane attivo il sito delle “Fornaci del Sile”, lo storico insediamento Bertoli di Lughignano ha ormai chiuso i battenti da molti anni. Rimangono lo scenografico camino, i muri di mattoni, le travature in legno le insalubri coperture in amianto, qualche lamiera arruginita e l’enorme piazzale ormai vuoto, che garantiva un comodo accesso fluviale. I prodotti, fin dal XIV secolo, partivano da qui, dalla sponda destra del Sile, per arrivare fino a Venezia. Nel 1929 Giuseppe Bertoli assunse la gestione della storica fornace, nel 2008 la chiusura definitiva a causa della crisi, tra il 2010 e il 2011 entra in campo il vulcanico imprenditore Franco Malenotti. Laureato nel 1967 in scienze economiche, inizia la sua attività di businessman due anni più tardi importando in Italia le due ruote Honda. Nel 1975 fonda la Futura Motor per la produzione di accessori. Poi amplia al settore dell’abbigliamento, nel 1986 entra in contatto con Belstaff, a portarlo in Veneto è inoltre la collaborazione con Lino Dainese. Nel 2004 la Clothing Company di Malenotti, con sede a Mogliano Veneto acquisisce Belstaff, nel 2008 verrà ceduta ad un gruppo austriaco. Qualche anno più tardi salirà in sella al marchio Matchless: ancora moto.


Ora la virata verso il settore del cibo e del vino.
(m.m.)


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