Il sindaco porta tutta la giunta in monastero

Cereser si chiude con gli assessori nel ritiro spirituale del Marango di Caorle. Niente telefonini. "Abbiamo potuto parlare serenamente"
La comunità monastica del Marango di Caorle
La comunità monastica del Marango di Caorle

SAN DONÀ. Sindaco e giunta in “ritiro spirituale”. Si sono rinchiusi giovedì mattina in un monastero a Marango, vicino a Caorle. Qui sorge una comunità monastica nata nella Pentecoste del 1984, con la benedizione del Patriarca Marco Cè. Un luogo di preghiera, riflessione e pace in una delle aree più belle vicino al mare e la costa veneziana. Non solo il sindaco, Andrea Cereser, ma anche la giunta comunale, i dirigenti, a quanto pare anche le posizioni organizzative e alcuni dipendenti sono giunti al monastero lungo la strada verso Caorle, in una zona molto suggestiva e immersa nella natura.

Niente telefonini, anche perché qui non ci sono ripetitori e le antenne non arrivano a coprire la zona. C’era anche il nuovo segretario comunale Luigi Iacono. Si è dunque parlato di amministrazione comunale, di strategie da seguire per governare la città e migliorare i servizi al cittadino. Sicuramente un’esperienza nuova, che in passato ha accomunato tanti politici e soprattutto partiti. Questa volta è una giunta la protagonista della giornata terminata intorno alle 17 di giovedì. E si è parlato anche di un recente questionario interno, diffuso tra i dipendenti comunali per conoscere le loro impressioni. Il sindaco,

Andrea Cereser, risponde serenamente alle prime richieste in merito a questa nuova esperienza così spirituale. «Abbiamo scelto un posto in cui si potesse discutere tranquillamente», spiega, «dove i telefonini non prendessero. Nulla di strano». Risulta che i dipendenti si siano pagati il breve viaggio organizzandosi con i loro mezzi e che non vi sia stato alcun dispendio di risorse pubbliche. Ma le opposizioni sono pronte a portare avanti tutte le verifiche nei prossimi giorni, esaminando gli atti. «Per il momento sappiamo solo che c’è stato questo, chiamiamolo così, ritiro», dice il consigliere comunale Anna Maria Babbo, di Scegli Civica, «anche se non comprendiamo bene perché dovesse essere fatto in un monastero. In ogni caso avremo modo di chiarire le modalità con cui è stato organizzato». Una battuta, invece, per l’ex vice sindaco, Oliviero Leo, anche lui di Scegli Civica: «Beh, se proprio dovevano andare in ritiro spirituale potevano scegliere la chiesa della Madonna di Motta, ad esempio. Io mi auguro comunque che il sindaco e la giunta, possano avere un’ispirazione celestiale di cui avrebbero bisogno».

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