«Il sindaco nella Save, serve chiarezza»

In consiglio comunale infuria la polemica dopo la sua nomina nel cda del gestore dell’aeroporto voluta da Enrico Marchi
Di Gianni Favarato

Non si placano le polemiche sulla nomina del sindaco, Luigi Brugnaro, nel consiglio di amministrazione (cda) di una società privata come Save spa che gestisce in concessione l’aeroporto Marco Polo, oltre al Canova di Treviso.

In consiglio comunale le opposizioni parlano di «un chiaro e inaccettabile conflitto di interessi che coinvolge direttamente il sindaco -imprenditore, Luigi Brugnaro». Perfino il confermato sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico, Pier Paolo Baretta, ha dichiarato di ritenere del tutto «inopportuna» la nomina di Brugnaro in Save. Il consigliere del Pd, Nicola Pellicani, la definisce apertamente come una «mossa strampalata e molto discutile» di Brugnaro e gli chiede di «presentarsi una buona volta in commissione, cosa che non ha mai fatto, almeno per chiarire perché ha accettato questa nomina e a quale titolo visto che come sindaco ha tutti i poteri e la rappresentatività per difendere gli interessi della città rispetto all’aeroporto».

Molti consiglieri d’opposizione sono convinti che l’offerta al sindaco di un posto in consiglio di amministrazione di Save sia una mossa per impedire la scalata a Save del gruppo Benetton. «Ricordo al sindaco – aggiune Pellicani – che si sono questioni molto delicate e importanti in ballo sul futuro dell’aeroporto che interessano la nostra città, dall’area T2 che il Comune dovrebbe cedere per l’ampliamento del terminal aeroportuale, alla partita del Quadrante di Tessera che comprende stadio, nuove strutture alberghiere e alta velocità ferroviaria».

Il consigliere ed ex magistrato, Felice Casson ha chiamato a rispondere direttamente il sindaco e ha anche chiesto un’audizione in I e VIII Commissione del presidente di Save, Enrico Marchi che ha offerto al sindaco di Venezia una poltrona (senza gettone di presenza) nel suo consiglio di amministrazione. Parallelamente i consiglieri della Lista Casson – Francesca Faccini, Rocco Fiano e Giovanni Pelizzato – hanno presentato una apposita interpellanza con la quale si chiede direttamente al sindaco «di aprire una discussione sui rapporti tra il Comune e Save in relazione al potenziale conflitto d’interessi tra la carica di sindaco e quella di consigliere di una società privata in presenza di temi come il Masterplan aeroportuale, il Quadrante di Tessera e gli sviluppi futuri, anche in termini di ritorni economici, sia dell’area che della stessa Save». Durissime anche le prese di posizione del M5S – che ha aderito alla richiesta di audizione di Marchi in commissione – nel loro blog (GrilliVenezia.org) parlano di un «chiaro conflitto di interessi» del sindaco. «Anche quando non sembrano esserci motivi per sospettare – si legge nel blog – , il sindaco di Venezia toglie il dubbio, entrando nella stanza dei bottoni dall’ingresso principale di un’importante società quotata in Borsa in cui farà prevalere la sua carica di sindaco o quella dell’imprenditore che è in lui?». «Brugnaro – sottolinea nel blog il consigliere Davide Scano – è stato ex presidente di Confindustria locale e ha interessi in numerosi settori produttivi, dall’immobiliare al lavoro interinale, dalla pubblicità alle bistecche di Chianina, dall’edile ai lampadari». «Quali interessi perseguirà? – si chiedono i grillini – quelli dei cittadini inquinati di Tessera o quelli di Marchi e degli altri azionisti?». «Fino ad oggi – aggiunge Sara Visman – Brugnaro non ha di sicuro fatto gli interessi dei residenti che volevano dei parcheggi a canone calmierato e un imbarcadero pubblico e invece si troveranno una montagna di cubatura commerciale e alberghiera».

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