Il sindaco e i comitati «La Regione difenda l’Asl 10 e l’ospedale»

Portogruaro. La Senatore scrive a Zaia e ai consiglieri locali per chiedere il mantenimento e lo sviluppo dei vari reparti
Di Rosario Padovano
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - LA PROTESTA PRESSO L'OSPEDALE PER LA CHIUSURA DI OTETRICIA
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - LA PROTESTA PRESSO L'OSPEDALE PER LA CHIUSURA DI OTETRICIA

PORTOGRUARO. Non depotenziate l’ospedale di Portogruaro. Sindaco e comitati uniti e alleati nell’appello alla salvaguardia dell’ospedale di Portogruaro e per l’integrità della Asl 10. Non c’è in ballo solo la riapertura del Punto nascita, c’è molto di più. Con una lettera il sindaco di Portogruaro, Maria Teresa Senatore, avanza le sue richieste al governatore Luca Zaia e anche ai consiglieri regionali del territorio, come il vicepresidente Gianluca Forcolin, Fabiano Barbisan, Francesco Calzavara e Francesca Zottis.

La lettera arriva sul tavolo di coloro che stanno per decidere la nuova riforma sanitaria, in base alla quale verrà rivoluzionata la mappa regionale delle Asl. La missiva è stata spedita anche ad Alessandro Nardese, presidente della Conferenza Sindaci Sanità. Senatore chiede di confermare e mantenere il loro fermo supporto al presidio ospedaliero di Portogruaro e il mantenimento dell’Asl 10. L’azienda infatti dal punto di vista sanitario, sociale e politico, risulta fondamentale per il territorio e fortemente attrattiva per i territori vicini. «Il nostro nosocomio», scrive Senatore, «è luogo di grandi professionalità. Esprimo il più vivo ringraziamento al governatore Luca Zaia per l’effettivo e concreto supporto che ha manifestato in molteplici occasioni nei confronti del nostro ospedale e verso la nostra Asl10. Io chiedo a tutte le personalità di continuare a sostenere convintamente la posizione di conferma del mantenimento dell’azienda. Ho fiducia poi per l’attività che la Regione sta svolgendo nei vari ambiti programmatici». Appoggiano la battaglia di Senatore anche i comitati, tra cui il Salute Bene Primario sorto nel periodo di chiusura del Punto nascita.

Il suo portavoce, Adriano Moro, è però molto più critico del primo cittadino. Moro evidenzia infatti il clima di pesante incertezza che grava su tutti i reparti del nosocomio portogruarese.

«La pediatria non ha più il primario», ricorda Moro, «le scelte su cardiologia, con la separazione tra il reparto e le prestazioni ambulatoriali, non mette il reparto in sicurezza e rende la vita difficile a tante persone. Non appare ancora chiara la riorganizzazione della nuova rete traumatologica. L’operatività del centro antidiabetico va a singhiozzo. I servizi sul territorio sono in grave difficoltà». Il comitato Salute Bene Primario sottolinea infine che «i tempi di attesa sono lunghi, le parole e le rassicurazioni non sono più sufficienti. Vogliamo una buona sanità pubblica. Le amministrazioni comunali, in primis Portogruaro, non possono ignorare questi dati di fatto». E infatti il sindaco ha preso carta e penne e ha scritto alla Regione.

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