"Il sindaco di Mira a processo: sospeso dai grillini come Pizzarotti?"
MIRA. «Il sindaco Alvise Maniero verrà sospeso dal Movimento 5 Stelle oppure espulso? C’è da chiederselo, visto che a differenza del suo collega di Parma Federico Pizzarotti, non solo è già stato raggiunto da un avviso di garanzia, ma è stato anche rinviato a giudizio e il processo è pure già cominciato». Ad attaccare la giunta pentastellata è l’ex vicesindaco, ora consigliere di opposizione del Pd, Gabriele Bolzoni. La vicenda giudiziaria che vede implicato il sindaco di Mira è quella relativa alle lesioni colpose nei confronti di Giovanni Zecchini, il ragazzino che la sera del 19 luglio 2012 assieme ad altri due amici aveva raggiunto il tetto della piscina comunale in via Valmarana ed era caduto nella vasca vuota dell’impianto natatorio a causa della rottura di un lucernario. Il giovane ha riportato gravissime lesioni che lo hanno reso invalido al 100% e ha bisogno di costanti cure quotidiane.
A marzo sul banco degli imputati sono già stati chiamati il sindaco Alvise Maniero, Marino Vanzan (gestore della piscina comunale), Roberto Cacco (dirigente tecnico dei Lavori pubblici del Comune), Nicoletta Simonato (presidente della commissione di vigilanza locali di pubblico spettacolo di Mira), Adriano Sinigaglia (ditta Atheste), Sandro Destro (ditta IDS s.r.l.) e Giancarlo Gruarin (progettista). L’accusa è di lesioni colpose aggravate dall’inosservanza delle regole antinfortunistiche.
«È chiaro che si è trattato di un atto dovuto», spiega Bolzoni, «Un fatto del genere può capitare a qualsiasi amministratore, resta il fatto che Maniero è stato prima indagato e poi rinviato a giudizio e il Movimento, che vede gli avvisi di garanzia come la peste, non ha battuto ciglio. E non vengano a dire a noi del Pd che dobbiamo pensare ai tanti avvisi di garanzia arrivati. Ne saranno arrivati certamente decine o centinaia, sempre però su migliaia di amministrazioni pubbliche che governiamo in Italia. Il sindaco sarà espulso dal Movimento? E perché lui no (ma anche Nogarin sindaco di Livorno no) e invece Pizzarotti sì?».
Una risposta arriva da Mauro Berti, capogruppo in consiglio del M5S: «A differenza di Pizzarotti, abbiamo subito reso pubblico quello che era successo. Abbiamo pubblicato il fatto sulla pagina del Movimento a Mira e poi lo abbiamo anche comunicato allo staff di Beppe Grillo. Invito il Pd a guardare in casa propria e ai propri indagati che non sono inquisiti per atti dovuti, ma per sospette connivenze e complicità in tanti casi, con il malaffare».
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