Il sindaco Brugnaro perde la maggioranza assoluta
VENEZIA. Senza due consiglieri e senza il capogruppo, sostituito in corsa. L’armata Brugnaro perde qualche pezzo. Ma il sindaco tira dritto: troppo ampio il margine conquistato alle elezioni di giugno 2015 per mettere a rischio l’esecutivo.
Due consiglieri, Ottavio Serena e Renzo Scarpa, se ne sono andati nel Gruppo Misto. Altri due (Ciro Cotena e Giancarlo Giacomin), pur critici, sono rientrati nei ranghi e alla fine hanno votato il bilancio. Il margine della maggioranza si è ridotto: 23 consiglieri (e non più 25) su 36. E la Lista Brugnaro perde così la maggioranza assoluta dei consiglieri, che scende da 18 a 16.
Arriva al traguardo dei 18 mesi di governo la nuova amministrazione Brugnaro. Compagine anomala, formata dalla lista civica del sindaco-imprenditore sceso in politica nel febbraio 2015 per contrastare la candidatura dell’ex pm senatore Felice Casson. Mettendo in piedi una lista di fedelissimi diventata il primo partito della città. Partito-azienda, lo ha definito qualcuno.
«Gente che ha voglia di lavorare per la città, al di là degli schieramenti», replica il sindaco. Gruppo compatto, più numeroso delle forze tradizionali del centrodestra. Che conquistano il governo dopo 25 anni di digiuno, ma non hanno molti spazi di manovra. E dispongono di una rappresentanza in Consiglio minima. Tre consiglieri Forza Italia, due la Lega, uno a testa la lista Zaccariotto e la lista Boraso.
Dunque, Ottavio Serena, generale dei carabinieri in pensione, è stato “licenziato” dal sindaco all’indomani della sua assenza al voto sul bilancio. Abolita la delega dell’Anticorruzione, che pure era stata alla base del Piano di riorganizzazione interno degli uffici, con la rotazione dei dirigenti.
«Non hanno tenuto conto del mio contributo», manda a dire Serena dalla Spagna, dove si trova in vacanza. Alla base del litigio e dell’uscita dalla maggioranza, divergenze su molti temi, come il ritardo dei lavori sul ponte di Rialto, l’opportunità - sostenuta dal generale - di chiamare in causa l’Anac di Cantone per una verifica approfondita sugli appalti del Comune. La scarsa chiarezza di linea politica del sindaco.
Niente di tutto questo, secondo Brugnaro. Che spiegherà oggi nei dettagli i motivi della sua decisione. E intanto manda a dire che Serena era tra i meno produttivi dei consiglieri. In giunta solo 9 volte su 47, assente dal Consiglio da giugno. Comportamento che non giustifica, secondo Brugnaro, il diritto a un ufficio e a una segretaria.
Il secondo fuoriuscito si chiama Renzo Scarpa. Non è un nome nuovo della politica e dell’amministrazione. Dirigente del Consorzio cantieristica, poi Capo di Gabinetto del vicesindaco Michele Vianello. Infine candidato del Pd nel 2010. Confluito anche allora nel Gruppo Misto in polemica con il partito e la giunta Orsoni. Nominato vicecapogruppo per la sua esperienza politica - al contrario della maggior parte dei nuovi consiglieri fucsia - si è trovato in polemica con il sindaco per il suo “decisionismo”. «Vorremmo essere coinvolti di più nelle decisioni», aveva detto.
E anche con Maurizio Crovato, giornalista della Rai in pensione, fino a un mese fa capogruppo. Anche qui polemiche e scaramucce. «O me o lui», aveva detto Crovato. Il sindaco aveva preferito Scarpa. Crovato era stato sostituito dal meno brillante ma efficace Alessio Dei Rossi, infermiere eletto a Ca’ Loredan nel 2015 nella lista Brugnaro. Qualche mormorìo - mai ufficiale - si ode anche tra i banchi degli alleati. Sempre fedeli al primo cittadino. Ma un po’ stretti nei panni di chi si trova ad avere pochissimi margini di autonomia anche da posizioni di responsabilità.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia