Il sindaco al prefetto «Situazione esplosiva intervenga lo Stato»
Vertenza Ilnor, a due giorni dall’annunciata chiusura il sindaco Giovanni Battista Mestriner scrive al prefetto Carlo Boffi per denunciare quella che considera «una situazione molto difficile perché coinvolge 100 lavoratori e le loro famiglie. Chiedo un intervento degli organi nazionali», scrive ancora il sindaco, «per verificare ogni possibile alternativa alla chiusura dello stabilimento e al sostanziale licenziamento dei lavoratori». Mestriner inoltre denuncia una che la questione potrebbe «avere anche risvolti di ordine pubblico, assolutamente da evitare». Anche i partiti scendono in campo per la difesa dei posti di lavoro a rischio. I parlamentari Andrea Martella del Pd e Michele Mognato, Delia Murer e Davide Zoggia del “Movimento Democartico e Progessista” (Mdp) hanno presentato una interrogazione al ministro per il Lavoro e le politiche sociali. Chiedono “Quali azioni, il ministro intenda assumere, nell’ambito delle sue prerogative e competenze, affinché l’azienda Ilnor spa garantisca l’accordo del 25 gennaio 2017, in particolare al mantenimento dei livelli occupazionali concordati con la stessa azienda».
Intanto ieri i dipendenti della fabbrica di Gardigiano di Scorzè si sono trovati nello stabilimento di via Moglianese per una grigliata e per preparare le prossime mosse per salvare i loro posti di lavoro, dopo la decisione della Eredi Gnutti Metalli di Brescia di spostare dall’1 aprile tutta la produzione nella città lombarda. Interessati un centinaio di dipendenti, che così entreranno in cassa integrazione straordinaria con la facoltà di decidere o meno il trasferimento a Brescia. Numeri, per ora, non ne sono stati fatti ma Fim Cisl e Fiom Cgil stanno lavorando perché il presidio di Scorzè non sia chiuso. Intanto si va avanti con lo sciopero a oltranza.
Due saranno i passaggi chiave da qui a Pasqua: l’assemblea in fabbrica di lunedì con i rappresentanti della politica locale e l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma il 12 aprile.
I sindacati hanno inviato una lettera al presidente del Veneto Luca Zaia, all’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, ai capigruppo in Consiglio Ferro Fini e allo stesso Mestriner per sedersi attorno a un tavolo e a discutere. Fiom Cgil e Fim fanno riferimento all’incontro del 25 gennaio scorso quand’era stato raggiunto un’intesa con la dirigenza di Ilnor, poi trovata, per salvaguardare i posti di lavoro. «Tale accordo prevedeva l’attuazione del piano industriale», si legge nella missiva, «che consisteva nella continuità delle lavorazioni dei laminati a Scorzè e la fusione per incorporazione della stessa Ilnor, con la Eredi Gnutti di Brescia, accompagnando ciò con il ricorso alla cassa integrazione straordinaria e alla mobilità concordata. La direzione aziendale ci ha comunicato la definitiva chiusura del sito veneziano a far data dall’1 aprile prossimo e del trasferimento di tutte le produzioni a Brescia. Quasta decisione, se non contrastata, comporterà la perdita del posto di lavoro per oltre 100 lavoratori». Dalla Lombardia, invece, si motiva la scelta con «la necessità di mantenere la competitività sul mercato».
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