Il silenzio dei renziani Stradiotto bacchetta i suoi

Il neo segretario Pd: «Chi ha taciuto al congresso non ha mandato alcun segnale» Assemblee nei 77 circoli: «Ora emergono i veri pesi delle quattro mozioni»
Di Mitia Chiarin
Congresso Provinciale PD presso hotel Russott, Mestre. Nella foto: l'intervento del sindaco di Venezia G. Orsoni
Congresso Provinciale PD presso hotel Russott, Mestre. Nella foto: l'intervento del sindaco di Venezia G. Orsoni

«Un comunicato serve a poco. Ognuno al congresso aveva la possibilità, intervenendo, di esprimere la propria posizione. E tutte le sfumature sono emerse. Chi è stato zitto non ha mandato alcun segnale e ha finito con il provocare qualche mal di pancia». Il nuovo segretario provinciale del Partito Democratico veneziano, Marco Stradiotto, esprime così la sua insoddisfazione per la scarsissima partecipazione dei sostenitori di Renzi al dibattito congressuale all’hotel Marriott di San Giuliano.

Ad elezione archiviata, Stradiotto bacchetta i suoi (anche lui sostiene la mozione dell’ex sindaco di Firenze) che hanno annunciato, con un comunicato, sabato sera, di aver toccato la soglia del 50% in provincia di Venezia, e superato parte della vecchia guardia del partito, schierata con Cuperlo, dopo una giornata passata fuori dalla sala del congresso a discutere di nomi più che idee. Un dispiacere che Stradiotto non nasconde. «Il congresso è stato nel complesso utile, ha permesso un confronto senza che il partito si dividesse tra avversari e io sono stato attento ad ogni intervento e mi sono impegnato per evitare squilibri tra mozioni nella formazione della direzione provinciale».

Un congresso all’insegna dell’unità, ribadisce, attorno al suo nome. Per la formazione della sua segreteria, spiega, c’è tempo. Intanto ha voluto come tesoriere l’ex sindaco Iginio Michieletto.

Su Facebook, Stradiotto ribadisce il concetto: «Vi è un'unica nota stonata: mi riferisco a quei nostri rappresentanti che al congresso non hanno parlato ma che, dopo o durante, hanno preferito fare dichiarazioni all'esterno (mi riferisco alle dichiarazioni alla stampa). Se vogliamo mettere insieme le forze e se vogliamo veramente fare “Oh issa”questi comportamenti vanno evitati». La nuova direzione provinciale vede in vantaggio, di poco, i renziani: 23 componenti contro i 20 della mozione Cuperlo e i 6 di Civati. «Ma i veri pesi delle mozioni usciranno solo dalle assemblee di circolo che sono iniziate in vista delle primarie dell’8 dicembre», avvisa Stradiotto. E sui numeri che circolano, dice: «I cuperliani hanno ammesso un peso attorno al 40 per cento ma ora emergeranno i pesi reali». Fino al 17 novembre i 77 circoli sono impegnati ad eleggere i candidati alla convenzione provinciale. Si confrontano le varie mozioni che appoggiano i quattro candidati (Matteo Renzi, Gianni Cuperlo, Pippo Civati , Gianni Pittella) nel Veneziano. Lo sbarramento da superare è quello del 5 per cento. Duecento persone, i delegati dell'assemblea provinciale, sceglieranno i dodici delegati che rappresenteranno, a seconda dei pesi di ciascuna mozione, il partito veneziano all'assemblea nazionale. Le mozioni si mobilitano. Quasi settanta le firme a sostegno di Cuperlo, raccolte nel Miranese, per un appello a sostenere il candidato. Stasera cena di autofinanziamento per Civati all’Officina del gusto di Mestre, con Felice Casson.

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