Il sesto pediatra entra in servizio

La “vittoria” delle mamme di S. Polo. Dal 16 gennaio ci sarà la dottoressa Moretti

La vittoria delle mamme per un nuovo pediatra ha finalmente un nome. Si chiama Carlotta Moretti, ha 48 anni, è veneziana e prenderà servizio il 16 gennaio nello stesso ambulatorio lasciato dal suo predecessore, il pediatra Carlo Neidhard, a San Polo 1837. La battaglia per la richiesta di un sesto pediatra era iniziata a settembre dell’anno scorso quando il dottore era andato in pensione, lasciando una zona scoperta. Molte mamme si erano dovute così rivolgere ai cinque pediatri rimasti, sparsi per l’intero centro storico, molto spesso attraversando l’intera città e scontrandosi con problemi dovuti alla distanza (bimbi malati in coda per il vaporetto o trasportati con la febbre in passeggino su e giù dai ponti). All’inizio si pensava che presto sarebbe arrivato un sostituto, ma a un certo punto è stato chiaro che non ce n’era l’intenzione.

Le mamme non si sono date per vinte e, appoggiate dall’intero consiglio comunale, hanno iniziato a reclamare la necessità di un medico che coprisse la zona di San Polo, facendo notare al rappresentante per la Sanità della Regione, Renato Rubin, i disagi ai quali erano sottoposte le famiglie. Dopo numerose riunioni, petizioni e lettere ai giornali a favore del sesto pediatra, Renato Rubin ha riconosciuto l’importanza della richiesta, formato una commissione straordinaria e segnalato San Polo come zona carente.

La notizia è stata pubblicata sul bollettino ufficiale dei pediatri che hanno risposto candidandosi. Il metodo di selezione è stato per graduatoria, titoli e anni di esperienza. La vincitrice ha studiato a Padova, ha una figlia di 16 anni ed è stata fino a un paio di settimane fa pediatra a Chioggia. Prima ha svolto servizio per 7 anni negli ospedali di Rovigo, Adria e, infine, nel reparto di patologia neonatale a Treviso. «Sono molto contenta – afferma - per me la questione del territorio è importante, soprattutto per quanto riguarda una figura come quella del pediatra che serve non solo per curare i piccoli, ma anche per evitare di andare al Pronto Soccorso che per i bambini è sempre destabilizzante. Rimango nello stesso ambulatorio per dare continuità e perché possa essere anche per i bambini un punto di riferimento. Inoltre il lavoro nel territorio viene rafforzato quando c’è collaborazione tra i pediatri, cosa in cui credo molto». La pediatra ha già comunicato all’Asl gli orari, tre mattine e due pomeriggi. Le famiglie nella zona di San Polo che avevano richiesto la sesta pediatra hanno la possibilità di farlo vicino a casa.

Vera Mantengoli

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