Il Senato approva il “Fondo Serenella”
CONCORDIA. Chissà se Serenella Antoniazzi (nella folto), coraggiosa imprenditrice di Concordia, si sarebbe aspettata di arrivare a tanto, quando lo scorso anno decise di raccontare la sua storia nel libro dal titolo “Io non voglio fallire”. Ieri la commissione bilancio del Senato ha approvato un emendamento alla legge di Stabilità che istituisce, presso il ministero dello Sviluppo economico, un fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti. Per il triennio 2016-2018 la dotazione è di 10 milioni di euro annui.
A beneficiarne potranno essere le imprese come quella di Serenella, che si chiama Aga, si occupa di levigatura del legno e ha rischiato di chiudere, dopo che un grosso committente non le ha pagato i lavori svolti.
Alla storia di Serenella Antoniazzi si è appassionato il presidente di Confartigianato San Donà, Ildebrando Lava. E, dopo una presentazione del libro a Meolo, è nata l’idea di attivarsi per il fondo. Sono seguiti mesi di contatti bipartisan a Roma, che hanno visto interessarsi del caso le deputate del Pd Simonetta Rubinato e Sara Moretto, l’onorevole Emanuele Prataviera (Fare), fino al senatore Mario Dalla Tor (Ncd-Udc). Ieri la vittoria: l’emendamento, a prima firma del senatore Dalla Tor, è stato approvato, con il parere favorevole del governo Renzi. «Il coraggio di Serenella di raccontare la sua storia in un libro», dicono Rubinato, Moretto e Prataviera, «ci ha positivamente contagiati dimostrando come sia possibile, facendo sistema tra politica locale e associazioni di categoria del territorio, nel caso specifico la Confartigianato di San Donà, dare risposte concrete ai bisogni reali degli imprenditori. L’iniziativa risponde alle richieste di molti piccoli imprenditori che stanno combattendo per resistere a una crisi non dovuta a loro limiti gestionali o di mercato, ma al mancato pagamento dei loro crediti da parte di altre aziende». Al fondo potranno accedere quelle imprese che risultano parti offese in un procedimento penale dalla data del primo gennaio 2016.
Giovanni Monforte
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