Il secondo memorial Sinopoli premia l’impegno di don De Pieri

Martedì la consegna ai parenti di don Franco, scomparso a dicembre, del riconoscimento per la città sicura di Mestre off limits. Coniglio: «Bene i controlli in piazza, ma fermiamo il gioco d’azzardo»

A don Franco De Pieri, alla memoria, il premio Gabriele Sinopoli. Un premio giunto alla sua seconda edizione e voluto dal coordinatore di “Mestre Off Limits” Fabrizio Coniglio per ricordare Gabriele Sinopoli, morto un anno e mezzo dopo una violenta aggressione da parte di un gruppo di giovani. La consegna del premio ai famigliari di don Franco, stroncato da un infarto a 77 anni il 23 dicembre scorso, è prevista alle 18 di martedì prossimo al “Centro Le Grazie” di via Poerio.

«Se ci fossero più don Franco, la città e la società sarebbero migliori. Con il Centro Don Milani, da lui fondato, ha tirato fuori 6mila ragazze e ragazzi dalla droga. Oggi quei giovani sono mamme e papà, persone che lavorano e costruiscono la città. Per questo chi meglio di don De Pieri può rappresentare la città?», ha sottolineato Coniglio presentando il premio.

Gabriele Sinopoli, venne aggredito nella tarda serata del 2 settembre 2012 in via Verdi, sotto casa mentre stava rientrando accompagnato dalla sorella, da un “branco” di giovani di Marghera. Venne picchiato senza un vero motivo e con estrema violenza da causargli un ematoma cerebrale. Sinopoli è morto l'11 aprile 2014, a 65 anni, dopo un anno e mezzo di ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici al cervello, di crisi epilettiche e senza mai essere tornato in forze per fare una vita normale. È ancora in corso il processo che vede imputati gli aggressori, inizialmente processati per lesioni gravi e ora imputati di omicidio. Fabrizio Coniglio e i consiglieri del premio hanno voluto questa iniziativa per «tenere alta l'attenzione sul tema di Mestre sicura. In questi mesi dell'amministrazione Brugnaro abbiamo visto che la situazione è cambiata. La presenza di vigili e poliziotti è maggiore nelle zone a rischio e in piazza Ferretto» precisa Coniglio. «Restano delle zone, però, pericolose e scoperte da ogni presidio: parco Albanese, alla Bissuola, di notte; tutta l'area dell'ex ospedale Umberto I; la parte bassa di via Piave. Da otto anni, l’area dell’ex Umberto I, è un buco nero dove tutti entrano ed escono a loro piacimento».

Coniglio oltre a puntare il dito su situazioni di poca sicurezza ritorna su fenomeni di devianza che portano degrado. «Tra queste quella del gioco d'azzardo è una delle più pericolose. Le slot machine da bar o da tabaccheria sono una piaga. Per contenerla, ed evitare che tante persone si rovinino, proponiamo al Comune di alzare notevolmente le tasse comunali agli esercizi dotati di macchinette, e di ridurle a chi invece vi rinuncia o non le ha mai avute» (c.m.)

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