Il Russott si prepara a diventare Marriott «Per noi resta una struttura importante»

La struttura è specializzata in congressi e convegni. «Prima del cambio, però, ci sarà un intervento di ristrutturazione»



Il suo nome è hotel Russott, per molti è semplicemente l’ex Ramada, e ora nelle intenzioni della proprietà dovrebbe diventare un albergo del brand Marriott. Uno degli storici alberghi della città, affacciato alla laguna ma dal lato di Mestre, a due passi dal parco di San Giuliano.

Questi mesi di stop all’attività ricettiva a causa della pandemia stanno portando molti proprietari a rivedere strategie e posizionamento degli hotel. Nei mesi scorsi si è chiusa la vendita dell’ormai ex Holiday Inn, l’immobile alla rotonda della Romea, acquistato dalla Opco Hotel di Milano e per il quale ora le organizzazioni sindacali sono in attesa della presentazione del piano industriale. Nelle ultime settimane, tra gli operatori del settore turistico-alberghieri, circolava l’ipotesi che anche il Marriott di San Giuliano fosse in vendita, ma Pippo Russotti, Managing Director del gruppo Russotti, proprietario dell’albergo, ha in mente qualcosa d’altro per la struttura di Mestre.

«Il nostro obiettivo, nei prossimi mesi, è quello di fare entrare il Russott nell’orbita Marriott». Un percorso che è già compiuto per altri due alberghi tra i cinque gestiti della famiglia Russotti: sono diventati Marriott infatti gli hotel di Roma e di Milano. Un percorso che prevede quindi un ulteriore rafforzamento della partnership con Marriott, con l’obiettivo di intensificazione gli scambi commerciali, e allo stesso tempo ridurre i costi del marketing, avendo la possibilità di proporre lo stesso brand per diversi alberghi in varie città d’Italia, tra i quali ci sarà quindi anche il 4 stelle di via Orlanda affacciato al parco di San Giuliano.

Anche se il percorso è quindi deciso, per i tempi il gruppo per ora preferisce non sbilanciarsi. «L’avvio con la gestione Marriott potrà arrivare solo dopo un intervento di ristrutturazione dell’albergo, anche se per ora non c’è una data precisa dal momento che ora come gruppo siamo impegnati con i lavori all’hotel di Milano e in Sicilia. La nostra struttura di Mestre ha sempre lavorato molto bene con i congressi e con i gruppi organizzati, tramite i tour operator, quindi stiamo soffrendo come tutti, forse un po’ più di altri che si qualche presenza turistica possono contare mentre sul versante della congressistica e della convegnistica è tutto fermo». Il Russott - che nel lessico di molti mestrini continua a essere indicato come Ramada, il nome che ha avuto fino al 2005 - in questi anni infatti è stato punto di riferimento anche per molti appuntamenti politici: tra gli ultimi, prima dell’arrivo della pandemia, l’iniziativa dei tavoli del Pd cui partecipò l’ex segretario nazionale del partito, Nicola Zingaretti. Ma il Russott (una struttura con 180 stanze, e una sala congressi che può ospitare fino a 900 persone) è anche una delle mete più note a Nordest per gli amanti dei tatuaggi, dal momento che negli ultimi anni ha ospitato l’International Tattoo Convention, con decine di tatuatori di fama e centinaia di appassionati. «Vogliamo mantenere la nostra posizione su Venezia», conclude Pippo Russotti, «e crediamo che questo percorso permetterà di valorizzare la struttura». —



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