Il rogo dei senzatetto a Mestre. L’autopsia: sono morti per asfissia dal fumo
MESTRE. Morti asfissiati. I due uomini che hanno perso la vita nell’incendio scoppiato mercoledì notte nella baracca di Quartiere San Paolo sono stati uccisi dal monossido di carbonio che si è sprigionato dall’incendio. Successivamente il fuoco ha devastato i loro corpi. È quanto emerso dall’autopsia svolta ieri mattina dal medico legale Barbara Bonvicini. La stessa autopsia ha confermato che sui corpi non ci sono segni di violenza che possono far pesnare ad una morte violenta o quantomeno testimonianza di un’eventuale aggressione da parte di qualcuno.
Ieri, inoltre, il medico legale della polizia Massimo Puglisi, esperto in ricostruzione delle impronte digitali ha prelevato dalle mani dei due dei campioni di pelle. Ora con questi cercherà di ricostruire le impronte digitali dei due morti. Un’operazione fondamentale per risalire con precisione alle loro identità. Infatti se i due sono stati in passato fotosegnalati dalle forze dell’ordine, nella banca dati del ministero dell’Interno ci sono le loro impronte e quindi è possibile confrontarle con quelle ricostruite dal dottor Puglisi. Non sarà un lavoro facile, ma possibile per un medico tra i massimi esperti in questo settore.
Intanto gli agenti della Squadra Mobile di Venezia che si stanno occupando delle indagini avrebbero identificato uno dei due morti. Ma prima di rendere pubblico il nome vogliono la conferma delle impronte ricostruite dal dottor Puglisi. Si tratterebbe di un tunisino pregiudicato per reati legati al mondo dello spaccio. Si tratta di un piccolo spacciatore.
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