Il Rivolta apre lo sportello per il “diritto alla casa”
MARGHERA. Il Centro sociale Rivolta di via Fratelli Bandiera rilancia a modo suo l’impegno per il «diritto di tutti a una casa». Dopo le iniziative analoghe lanciate a Padova e in altro luoghi del nord Italia, anche a Marghera apre uno “sportello” per la casa, per aiutare tutti quelli che si trovano in difficoltà o che non hanno proprio un posto dove andare. Una iniziativa che si collega alle già esistenti occupazioni delle case Ater e comunali sfitte a Mestre e Marghera, ma che va anche oltre, proponendosi come luogo di dibattito su una problematica che, complice la crisi, si fa sentire sempre più forte specie tra i più giovani e le fasce di reddito più deboli. Martedì prossimo dalle 12 alle 18 al Centro Rivolta l’Assemblea sociale per la casa – con lo slogan «La casa è un diritto, no a sfratti, sgomberi e pignoramenti» – presenterà la nuova iniziativa dello sportello sociale per il diritto alla casa. Lo sportello, che sarà poi aperto all’interno del Rivolta ogni martedì dalle 15 alle 19, vuole essere un aiuto concreto per tutte quelle persone che, per vari motivi, si trovano in difficoltà, ad esempio, nel pagare le rate del mutuo, sono vittime di sfratti, oppure vivono in condizioni di abbandono. «Il problema della casa», spiega Michele Valentini, portavoce del Centro Sociale «è ormai il principale ostacolo con il quale la maggior parte di noi deve misurarsi. Affitti e mutui stratosferici, malagestione del patrimonio pubblico abitativo e assenza totale di nuove politiche sociali abitative ci stanno consegnando a una esistenza sempre più precaria e drammatica. A Venezia sono veramente tante le persone che sono senza un tetto o rischiano quotidianamente di essere sfrattate o sgomberate, eppure le case ci sarebbero: centinaia di abitazioni Ater e comunali sfitte ormai abbandonate e lasciate al degrado- Con questa assemblea e lo sportello vogliamo aiutare precari, giovani coppie, studenti, migranti a rivendicare i propri diritti e dire basta ai problemi». Lo sportello darà dunque pratici consigli su come affrontare le problematiche principali degli utenti in difficoltà (mutui, sfratti, ricerca di abitazioni), e si confronterà attivamente con gli sportelli già esistenti all’interno del Comune, ma anche con le esperienze in corso delle case già occupate.
«Abbiamo occupato», spiega Valentini «appartamenti abbandonati ormai da anni e considerati invivibili, che chi ha occupato ha reso nuovamente abitabili, restituendoli al loro ruolo sociale. Il Comune e l’Ater dovrebbero prendere esempio da questo, per lanciare, ad esempio, dei bandi nei quali mettono a locazione immeditata gli appartamenti di loro proprietà, pure nelle condizioni attuali precarie, per chiunque sia disposto a rimetterli in condizioni di abitabilità. Questo sarebbe un buon primo passo per andare incontro alle esigenze attuali della popolazione». Martedì prossimo sarà proprio la proposta dei bandi immediati per gli appartamenti comunali sarà uno dei primi punti all’ordine di una discussione che si prevede molto partecipata.
Massimo Tonizzo
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