Il ritorno a casa di Barbara Re

Mestrina, 38 anni, madre di una bimba: «So dove mi muovo»
Barbara Re funzionaria addetta alla Squadra Mobile veneziana
Barbara Re funzionaria addetta alla Squadra Mobile veneziana
 «A mio favore gioca il fatto che so dove mi muovo. So distinguere via Garibaldi, da viale Garibaldi e so dove si trova piazza Ferretto. Del resto questa è la mia città». Ieri primo giorno da vice dirigente della Squadra Mobile di Venezia per Barbara Re, 38 anni, arrivata dalla Questura di Udine a sostituire il dottor Daniele Calenda diventato capo della Digos di Vicenza.  «Da Udine porto moltissimi ricordi. Del resto lì sono arrivata appena uscita dalla scuola, come commissario capo, nel 2001. Ricordo ancora il primo importante intervento quale dirigente delle volanti, per l'alluvione in val Canale. Un intervento dove da una parte c'era la neccessità di organizzare i soccosri e dall'altra di tranquilizzare le persone».  Nella nostra città la dottoressa Re sarà responsabile delle sezioni della Squadra Mobile che si occupano di criminalità organizzata, reati contro la persona, rapine e furti. È la prima volta che una donna diventa funzionaria adetta alla Squadra Mobile. Siede in uffici dove sono passati capi della Mobile che hanno fatto la storia dell'investigazione a Nordest, ma pure in Italia: basti ricordare Arnaldo La Barbera, Vittorio Rizzi, e recentemente Alessandro Giuliano.  Ruolo non facile il suo. Anche perchè la Mobile veneziana ha sempre avuto investigatori di spessore. Ancora ora presta servizio nell'ufficio chi ha messo le manette ai polsi di Felice Maniero a Torino, chi ha partecipato all'arresto degli assassini di Marco Biagi, chi ha arrestato il serial killer Luciano Spinetti.  «Mia madre è mestrina di nascita. Io sono arrivata qui finite le scuole medie e ho frequentato il liceo scientifico Giordano Bruno. A Modena mi sono laureata in legge e poi sono entrata in polizia, dopo aver vinto il concorso». Non si sbilancia su cosa pensa della situazione criminale nella nostra città. «Ogni territorio ha la propria realtà criminale. Certo che Chioggia non può essere paragonata a Venezia e questa al Veneto Orientale. In estate poi ogni fenomeno, ad esempio nella zona del litorale di Jesolo, viene amplificato dalla notevole presenza di turisti». Sposata con un collega poliziotto, origionario di Padova, è mamma di una bambina di due anni.

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