Il “ristorante solidale” aprirà lunedì 19 ottobre

Il catering Serenissima offrirà da lunedì a sabato 110 pasti a un euro al Don Vecchi. Dal 5 le richieste per “accreditare” italiani e stranieri in difficoltà economica
GIORNALISTA: Baschieri AGENZIA FOTO: Candussi LUOGO: Carpenedo, Mestre DESCRIZIONE: Centro Don Vecchi, viale Don Sturzo
GIORNALISTA: Baschieri AGENZIA FOTO: Candussi LUOGO: Carpenedo, Mestre DESCRIZIONE: Centro Don Vecchi, viale Don Sturzo

MESTRE. Aprirà il 19 ottobre al Centro Don Vecchi di Carpenedo, in viale Don Sturzo, il nuovo ristorante solidale, battezzato “Serenissima”, per le famiglie italiane ed estere in difficoltà e per i “singoli” con pensioni modeste o che versano in disagio per qualsivoglia altro motivo. A dare la comunicazione ufficiale è stato ieri il vulcanico don Armando Trevisiol, che ha anche lanciato un appello ai parroci della città perché segnalino persone bisognose, persone che hanno perso il lavoro, madri e padri di famiglia che non riescono a mantenere i figli e che non hanno il coraggio di dirlo. Il “ristorante sociale”, come lo definisce don Armando, è stato aperto grazie alla generosità del catering “Serenissima Ristorazione”, di Vicenza, che offrirà la cena dal lunedì al sabato a 110 persone in difficoltà al prezzo simbolico di 1 euro per gli adulti (gratis gli under 16 accompagnati dai genitori).

«Il nuovo ristorante», spiega don Armando, «accetta solo persone presentate da assistenti sociali del Comune, Municipalità, parroci, San Vincenzo, Caritas e privati cittadini che motivino per iscritto la richiesta».

Un ufficio che funge da filtro sarà aperto al Don Vecchi a partire da domani, dalle 10 alle 12, con l’obiettivo di valutare le singole situazioni e qualora la richiesta risulterà valida consegnerà una card per beneficiare dell’opportunità. La Fondazione Carpinetum mette anche a disposizione un numero telefonico il 334.9930825, che diventerà il contatto della segreteria del ristorante “Serenissima”, al quale fare riferimento. Il ristorante si trova al civico 53 del Viale, sede del Don Vecchi, dove la Serenissima Ristorazione gestisce un centro cottura. «Si pensava di offrire ai giovani scout l’opportunità del servizio in sala», precisa don Trevisol, «ma hanno trovato delle difficoltà e dunque siamo ricorsi a 25 volontari adulti che hanno già dato la loro disponibilità e presumiamo che se offriranno altri. Speriamo che i parroci, deputati ad aiutare chi è in difficoltà, abbiano recepito la nostra proposta e abbiano informato i destinatari dell’opportunità, in modo che possiamo entrare in servizio sin da subito».

Don Armando per la Fondazione ha inviato un’informativa alle parrocchie, ai presidenti della San Vincenzo, alle Caritas parrocchiali della città e dell’hinterland, oltre che al Comune e ai presidenti delle Municipalità, nessuno escluso, in cui si spiega la situazione, si fanno alcune precisazioni e si allega un modulo da compilare. Si legge: «Avendo constatato che a Mestre ci sono quattro mese e ritenendo che siano sufficienti a soddisfare i bisogni dei senza tetto, mendicanti di professione, tossicodipendenti o altre persone che vivano una vita fuori norma, è stato deciso di aprire questo ristorante alle famiglie con disagio economico a causa del capo famiglia disoccupato, in mobilità, sotto occupato con reddito insufficiente a mantenere dignitosamente la propria famiglia». Si spiega che non è escluso nessuno e che l’agevolazione non ha limiti di tempo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia