Il rimborso è di 50 euro Per averlo ne spende 55

Dolo. L’odissea di un pendolare di Trenitalia per rinnovare l’abbonamento tra la biglietteria automatica e gli sportelli a Padova. «Meglio lasciar perdere»
Mirano (Venezia): La stazione di Ballò, preparativi per l'arrivo di Berlusconi 21/02/2003 © Light Image studio Morsego
Mirano (Venezia): La stazione di Ballò, preparativi per l'arrivo di Berlusconi 21/02/2003 © Light Image studio Morsego

DOLO. Spende oltre 55 euro per averne restituiti 50 che Trenitalia gli doveva doverosamente rimborsare. A denunciare questo, che ha il sapore amaro dell’ennesimo inghippo burocratico ai danni dell’utente, è Emanuele Edoli, un malcapitato fruitore delle Ferrovie di Dolo: «Il 10 ottobre alle 19.20 ho inserito 50 euro in una biglietteria automatica per pagare l’abbonamento mensile Dolo-Treviso. Ma qualcosa non funziona. Non è stato possibile inserire altri soldi per completare il pagamento. L’operazione viene conclusa con una frase che invita a rivolgersi a una biglietteria e con l’emissione di una ricevuta di credito di 50 euro». L’utente non si perde d’animo e convinto che la faccenda si risolva alle svelta si reca alla stazione di Padova per ottenere il rimborso: «Il giorno dopo mi sono recato alla stazione di Padova facendo 40 chilometri. Ho fatto la coda e giunto allo sportello mi hanno detto di ritornare alla macchinetta della stazione di Dolo e far leggere la ricevuta, il credito sarebbe stato riconosciuto. Perplesso sono tornato alla stazione di Dolo (altri 30 km) e ho tentato tutte le opzioni possibili, chiedendo anche aiuto ai passanti, ma non esisteva l’opzione che permetteva di utilizzare la ricevuta di credito». Emanuele Edoli è tornato a quel punto alla stazione di Padova, altri 40 chilometri: «Questa volta mi hanno detto che il collega si era sbagliato, ma non possono riconoscermi il credito perché la biglietteria automatica è regionale, devo compilare un modulo e fare la richiesta di rimborso, l’assegno mi arriverà a casa. Se voglio l’abbonamento devo pagare altri 50 euro. È stato inutile il tentativo di far notare che la ricevuta è intestata Trenitalia non Regione Veneto. L’interlocutore si è scusato: questa è la procedura, non può fare diversamente, può sollecitare il rimborso, in quel caso dovrò recarmi nuovamente in stazione per riscuotere. Immaginando i tempi di Trenitalia e Poste ho optato perché solleciti, facendomi altri 40 chilometri». Finalmente il 18 ottobre Emanuele Edoli è passato in stazione a Padova per riscuotere il credito. Amare le considerazioni finali: «Oltre al tempo perso, circa cinque ore, e quello dei dipendenti Trenitalia, ho fatto un totale di 150 chilometri. Valutando un costo approssimativo medio basso di 0,35 euro al chilometro, si arriva ai 52,50 euro più 3 euro di parcheggio per un totale 55,50 euro spesi per riavere 50 euro indebitamente incassati e trattenuti da Trenitalia. Forse era meno oneroso lasciar perdere».

Alessandro Abbadir

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