«Il ridisegno dell’isola va concordato»

L’ex rettore dello Iuav, guida del Forum delle associazioni: i nuovi resort vanno inseriti in un nuovo piano particolareggiato
«Il masterplan alberghiero del Lido presentato dall’Agenzia Sviluppo Venezia ai potenziali investitori, individua una serie di tasselli – i contenitori trasformabili in resort di lusso – che sono però incoerenti fra di loro. Per metterli a sistema in un disegno organico, serve un nuovo piano particolareggiato del Lido predisposto dal Comune d’intesa con la Municipalità, in cui vengano inseriti, tenendo conto anche delle esigenze della collettività lidense». A parlare in questi termini del nuovo “scenario” turistico del Lido il professor Amerigo Restucci, storico dell’architettura e del paesaggio, già rettore dello Iuav che ha guidato il Forum tematico delle associazioni lidensi che si è dedicato anche al progetto di recupero e riutilizzo dell’area della Favorita, l’ex Cral dell’Ospedale al mare.


Professor Restucci, come vede questa prospettiva alberghiera di lusso per il Lido?


«Non fine a se stessa, ma inserita in un ridisegno complessivo dell’isola. Il Comune ha dato un primo segnale – al di là della qualità architettonica dell’intervento, su cui si può discutere – con la nuova piazza antistante il Casinò e il Palazzo del Cinema, anche per il rilancio del polo congressuale. Ma il disegno complessivo non si può lasciare solo agli investitori privati. La progettazione anche per i nuovi resort dell’Ospedale al Mare va concordata anche con il Comune e la Municipalità».


A cosa pensa in particolare?


«All’area della Favorita, su cui abbiamo elaborato con le associazioni un progetto che prevede di farne un punto di ritrovo e di ristoro anche per la cittadinanza, riaprendo il bar, pensando a campi da bocce per gli anziani e integrando questi usi con quelli che si prevedono per le nuove destinazioni alberghiere».


In che direzione?


«Il piano del sindaco offriva già delle indicazioni. Si lasci perdere la maxi darsena da mille posti di cui non si sente alcun bisogno, ma un’area per le sabbiature, servizi per la riabilitazione post-traumatica su cui anche l’Usl 3 potrebbe essere coinvolta, una nuova piscina con acqua di mare. Sono alcune indicazioni in cui il recupero alberghiero dell’Ospedale al Mare potrebbe entrare in sintonia anche con le esigenze e le necessità della cittadinanza. Lo stesso vale per l’area dell’ex Casinò. Oltre all’attività congressuale, si potrebbe pensare all’inserimento di master in Turismo e moda degli atenei veneziani e la stessa Cineteca di Bologna si era messa a disposizione per l’organizzazione di cicli di proiezioni. Serve un ridisegno complessivo di cui le attività alberghiere potranno essere parte».


Enrico Tantucci


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © La Nuova Venezia