Il Redentore non si tocca: regata sul solito percorso

Altolà dell’assessore Panciera a Vela: «Le riforme vanno calibrate e condivise». Almansi e alcuni campioni volevano correre lungo la fondamenta delle Zattere

VENEZIA. Regata del Redentore come da tradizione. Non ci sarà alcuna modifica al percorso: dopo la bufera scoppiata tra sabato e domenica, l’assessore Roberto Panciera si è convinto a fare retromarcia. Ieri ha diffuso una nota in cui annuncia che «il percorso, già previsto dal bando di regata, rimarrà inalterato». «L’idea di cambiare non viene da questo assessorato, ma da iniziative di singoli all’interno dell’associazione regatanti», dice, «non esiste perciò alcun atto di proposta formale, e comunque ogni innovazione va calibrata e condivisa da amministrazione, regatanti e territorio». Un chiaro messaggio a coloro che avevano già dato per fatta la modifica. Regatanti, ma anche il presidente di Vela-eventi Piero Rosa Salva. Tra i due non corre buon sangue, e adesso Panciera ha messo il «veto. «In realtà non era un’idea mia», dice Rosa Salva, «ma sembrava una modifica interessante. Comunque non fa niente. Non voglio entrare in questa polemica. La nostra società fa quello che decide il Comune». A lanciare l’idea un gruppo di regatanti, con il segretario dell’associazione Marino Almansi e Rudi Vignotto che aveva depositato la richiesta. Partenza dal Redentore, giro allo Stucky verso la Marittima – invece di proseguire al paleto fino a San Giorgio in Alga – e ritorno lungo la fondamenta delle Zattere. Qui nuovo giro prima del ponte votivo e arrivo al Redentore. Ma alla Giudecca è scoppiata la rivoluzione. «La festa è della Giudecca, non delle Zattere», hanno detto i consiglieri comunali Luigi Giordani (Psi) e Renzo Scarpa (Gruppo Misto). Sul piede di guerra anche i comitati dell’isola, e una parte di regatanti, gli uffici del Turismo. Così si è fermato tutto.

Difficile innovare qualcosa nel mondo delle regate comunali. Domenica scorsa, per la regata dei campioni a un remo di Murano si era deciso di abolire il secondo giro del paleto in Canal Grando. Ha vinto Rudi Vignotto, davanti a Giampaolo. Fermenti e polemiche, annunci di proteste clamorose. Il sale delle regate, com’era una volta, con le rivailtà tra giudecchini e buranelli. Oggi in chiave moderna tra i due cugini di Sant’Erasmo Rudi e Igor Vignotto e il buranello Giampaolo D’Este. Fermenti di vitalità che fanno ben sperare. E hanno portato anche a qualche contestazione per il taglio dei fondi. «Non ci sono nemmeno i soldi per preparare i campi di gara e per i premi dei ragazzi», sbotta Marino Almansi, «il Comune si occupi di questo invece che delle discussioni sui percorsi». Una lettera al sindaco per chiedere più attenzione al mondo della voga è stata preannunciata dalla presidente dell’associazione regatanti Gloria Rogliani.

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