Il recupero dell'ex Umberto I, il progettista: «Sogno l’arrivo di Eataly»

Marcello Carli (Dng) ipotizza un intervento di qualità, intanto il degrado avanza. Martedì prossimo un altro incontro con Orsoni per la revisione del progetto

MESTRE. «Sarà un intervento di grande qualità: il nostro obiettivo è coinvolgere nel progetto una realtà come Eataly. Per Mestre sarebbe un valore aggiunto molto importante: utile per farle riacquistare una centralità rispetto al Nordest, importante per rafforzare il rapporto con il centro storico, da dove potrebbero arrivare i turisti». Lo dice Marcello Carli, il presidente della società trentina Dng proprietaria dell’area dell’ex ospedale Umberto I che martedì incontrerà il sindaco Giorgio Orsoni per discutere della revisione del progetto e risolvere quindi la situazione del buco nero a due passi da piazza Ferretto dove vorrebbe quindi portare Eataly, l’idea di Oscar Farinetti, la catena alimentare di prodotti di qualità che sta riscuotendo successo in tutto il mondo e che in Italia è già a Roma, Bologna, Milano e Genova. Tra l’altro Farinetti nei mesi scorsi aveva cercato di sbarcare in centro storico, ma l’accordo con la proprietà dell’immobile individuato come idoneo non si era poi concluso.

Tornando al buco dell’ex Umberto I l'accordo tra Comune e Dng prevede, rispetto alle tre torri di partenza, un aumento del 15 per cento della cubatura (8.280 metri quadri) e un cambio delle funzioni: non più solo appartamenti ma anche un albergo e una galleria commerciale di 16 mila metri quadrati, più dell’attuale Auchan. In cambio al Comune andrebbero subito 16 mila metri quadri, metà degli oltre 3 ettari, del compendio. Con la firma dell’accordo passeranno al Comune i vecchi padiglioni De Zottis, Pozzan, Cecchini oltre all' ex distretto di via Ospedale e la ex casa delle suore con la chiesetta neogotica e il verde pubblico per il parco. «Credo che la nostra proposta» aggiunge Carli «sia il giusto equilibrio tra le nostre esigenze, quelle del Comune e quelle della città perché la diversificazione delle funzioni ci garantisce di rendere più appetibile il progetto sul mercato immobiliare, che sta vivendo un periodo complicato, e quindi di poter partire al più presto con l’intervento. È un desiderio della città, ma è anche un desiderio nostro».

Il Comune è pronto a firmare, ma in seno alla maggioranza c’è chi ha qualche dubbio sulla scelta di realizzare nuove gallerie commerciali in città, considerata anche quella che sorgerà al Museo del Novecento (M9). «La concorrenza fa bene al commercio, soprattutto se stimola la qualità» aggiunge Carli, che a chi gli fa notare che forse per Eataly sarebbe più appetibile il centro storico rispetto a Mestre replica con l’esempio di Roma «dove non è stato realizzato in centro, ma recuperando la vecchia stazione Ostiense. Per questo crediamo che Mestre, anche dal punto di vista logistico, potrebbe essere lo spazio ideale».

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