Il rammarico di Orsoni: «Demolirei l’emeroteca»

Il sindaco in via Poerio nel cantiere quasi terminato. E rivela: «Ai comitati avevo chiesto di abbattere il centro civico, in cambio niente riapertura in Riviera»
Di Mitia Chiarin
il Sindaco di Venezia Giorgio Orsoni presso il cantiere di Via Poerio, Mestre.
il Sindaco di Venezia Giorgio Orsoni presso il cantiere di Via Poerio, Mestre.

All’appello ieri pomeriggio mancavano ancora le coperture in marmo delle spallette del ponte della Campana e di quello lato condominio San Lorenzo. Posizionate le piantine nelle grandi fioriere, collocati i quadrati di ferro porta fiori vicino allo stallo dei taxi. Sistemata con il porfido la passeggiata sul lato della canonica di San Lorenzo. Un poco alla volta, nel corso della giornata, le ringhiere sono state quasi tutte tolte ma solo a sera il cantiere ha finito il suo lavoro in via Poerio. Una corsa contro il tempo a cui ha voluto assistere ieri pomeriggio, di persona, il sindaco Giorgio Orsoni di passaggio a Mestre.

La promessa di finire tutto il primo tratto della nuova via Poerio non è stato raggiunto del tutto, mancano ancora alcune finiture da ultimare ma il grosso è fatto. E la gente al passaggio del sindaco lo ferma e commenta i lavori: «Non era meglio mettere alberi, invece di queste piantine (per la cronaca, calendule, ndr) che fanno tanto effetto cimitero?», dice una signora al primo cittadino. Orsoni ci pensa un attimo e poi dice: «Certo, si potevano scegliere piante più alte. Vedremo che fare». Una donna si ferma in bici: «Sindaco, finalmente qualcosa di bello ma su queste sedute di marmo ci saranno solo neri e brutta gente», dice. Orsoni ribatte: «Noi lavoriamo per una città più bella, con la speranza che anche chi la vive sia altrettanto».

Il sindaco ha preso visione dei lavori, sincerandosi sul fatto che il cantiere ieri sera finisse in tempo come ha assicurato la ditta. I lavori gli vanno bene, nonostante i ritardi «causa la pioggia» e «difficoltà di finanziamento», dice. Ma resta un rammarico: «Io avrei preferito donare una visuale diversa su piazza Ferretto abbattendo il vecchio centro civico e rendendo visibile il Laurentianu. L’ho proposto ai comitati del centro. Ho detto loro: voi volete che non riapra l’ultimo tratto di Marzenego in Riviera XX Settembre. Io in cambio voglio abbattere l’ex emeroteca. Ma loro hanno detto di no», dice Orsoni. «Un no era già arrivato quando abbiamo presentato il progetto al Candiani. Niente da fare, quindi, ma la considero una occasione persa», ha proseguito il sindaco. «Anche perché era fattibile: visto che si tratta di un complesso pubblico si poteva creare un credito edilizio da utilizzare altrove, magari nell’area dell’ex Umberto I, per migliorare il recupero dei padiglioni. Forse, avrei dovuto avere un poco più di coraggio», ammette il primo cittadino prima di tornare a Venezia. Martedì l’ex Umberto I viene consegnato al Comune per il via ai lavori del parcheggio.

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