Il radicchio di Chioggia si “sposa” con Pachino
CHIOGGIA. Il radicchio di Chioggia Igp si sposa al pomodoro Pachino. Il gemellaggio tra i due prodotti tipici sarà annunciato ufficialmente il 5 febbraio alla fiera Fruitlogistica di Berlino, sfruttando una vetrina internazionale. Il partenariato fra i due Consorzi di tutela è già stato ratificato da entrambi i consigli di amministrazione dando vita ad una collaborazione che correrà da nord a sud lungo la Penisola per valorizzare due eccellenze dell’ortofrutta italiana riconosciuta a livello internazionale. «L’obiettivo», spiega il presidente del Consorzio di tutela dei radicchio di Chioggia Igp, Giuseppe Boscolo Palo, «è di creare una sinergia che ci permetta di valorizzare le due eccellenze creando eventi comuni e sfruttando medesime strategie di comunicazione.
Da qui anche la scelta di ufficializzare il gemellaggio durante un appuntamento di richiamo mondiale come la Fruitlogistica di Berlino». La conferenza stampa di presentazione si terrà il 5 febbraio all’interno dello stand della Regione Veneto dove c’è anche la postazione del Consorzio del radicchio di Chioggia.
Seguirà una degustazione di “finger food” preparati dalla cucina dello stand con i due prodotti in abbinamento. Il Veneto e la Sicilia quindi si strizzano l’occhio tentando di potenziare il bacino di consumatori dei due prodotti Igp.
«Le alleanze rea consorzi», spiega Palo, «sono strategiche per promuovere soprattutto all'estero i marchi Igp e Dop. Il radicchio di Chioggia fa già parte di una cordata con gli altri consorzi radicchi veneti (Verona, Treviso e Castelfranco) e altri Dop e Igp Veneti. Collaborazione che prevede iniziative e azioni promozionali comuni e coordinate».
La promozione del radicchio di Chioggia in queste settimane è amplificata dal concorso “Il principe rosso” che mette a gara alcuni ristoranti invitati a proporre piatti che esaltino le caratteristiche dell’ortaggio per conquistare il titolo di “ambasciatore del radicchio di Chioggia Igp”.
Alla Fruitlogistica sarà anche presentato in anteprima un depliant che raccoglie le ricette e indica i luoghi in cui si possono degustare.
«La speranza è quella che aumentino i consumatori dell’Igp anche a Chioggia», spiega Palo, «abbiamo turisti che sentono parlare in giro per il mondo del radicchio di Chioggia e poi arrivano in città e non trovano dove comprarlo o dove mangiarlo».
Elisabetta Boscolo Anzoletti
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