Il racconto dei veneziani a New York: «C’è paura per l’uragano Sandy»
VENEZIA. «Qui è un inferno, ma gli americani sono molto organizzati e hanno pensato a tutto». Sono le parole di Filippo Paccagnella, nato a Padova e partito da Pianiga alla conquista di New York, da qualche anno architetto americano («in Veneto non trovavo lavoro») nello studio Mancini Duffy. «Da tre o quattro giorni i negozi sono intasati, le code lunghissime. Un po' tutti si sono preoccupati di acquistare torce elettriche perché temono il black out elettrico. Qui si sta attendendo il più grande uragano mai visto nella Grande Mela: dovrebbe arrivare entro quattro-cinque ore. Il clima è spettrale, vi invio qualche foto per capire meglio cosa sta succedendo a New York. In città è il deserto, Manatthan e Long Island, che sono più basse delle altre zone, rischiano l'alluvione. Dopo Katrina, la gente ha paura. E ha paura anche che la città resti al buio, con tutti i problemi dovuti alla sicurezza e alla criminalità».
«E poi siamo tutti isolati: la metropolitana è stata chiusa ieri sera alle 7 e fino a giovedì o venerdì, dopo le ispezioni, non tornerà a funzionare - prosegue Paccagnella - Fra pochi minuti tutti, in tutte le zone della città, dovremo chiuderci in casa ad aspettare. Nessuno oggi è potuto andare al lavoro, e qui se non si lavora non si guadagna. Si perdono un sacco di soldi. Già adesso il vento è fortissimo, non fa freddo perché ci sono 14 gradi, ma la pioggia è forte e molti alberi si spezzano». «La marea si è alzata tantissimo», chiude Filippo Paccagnella, «tutta la zona est di Manhattan è stata evacuata, quindicimila persone sono state dirottate nei container-alloggio di solito riservati ai senzatetto. Le strade sono deserte, è tutto così strano, sembrano scene di un film e invece è la realtà, purtroppo. Speriamo che passi».
Sempre a New York vive Giuseppe Cipriani, figlio di Arrigo, titolare dell'Harry's bar. Nella "grande mela" il giovane gestisce diversi locali, ma la situazione che racconta, a poche ore dall'arrivo dell'uragano, è di relativa tranquillità: "Sono state evacuate le parti più basse di New York - ha raccontato al padre - Ma la situazione per adesso è normale. C'è un forte vento, che soffia a oltre 40 chilometri orari. Ma siamo tutti in attesa dell'arrivo di Sandy".
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