Il Quadrante di Tessera nel mirino di Joe Tacopina

Va avanti sotto traccia il progetto per lasciare i terreni al presidente del Venezia. Si realizzerebbero lo stadio, un palazzetto dello sport e un centro commerciale. Quello che era stato negato a Zamparini
Joe Tacopina e Luigi Brugnaro
Joe Tacopina e Luigi Brugnaro
MESTRE. I terreni del Quadrante di Tessera - adiacenti all’aeroporto dove è stato appena dato il via libera al nuovo terminal - ceduti al presidente del FC Venezia calcio, l’imprenditore italoamericano Joe Tacopina, uno dei più noti avvocati penalisti degli Stati Uniti.
 
Perché realizzi qui il nuovo stadio, ma anche un nuovo Palazzetto dello Sport dove possa giocare la Reyer cara al sindaco Luigi Brugnaro. Ottenendo in cambio la possibilità di realizzare nell’area negozi e un grande centro commerciale per rientrare almeno in parte dell’investimento.
 
È questo il progetto a cui si lavorebbe - sotto traccia - per il futuro dei terreni del Quadrante che la giunta e Brugnaro in particolare ha già dichiarato più volte di dover essere venduti. Terreni ancora «in pancia» alla Cmv spa, la società patrimoniale del Casinò, destinata però - nei programmi dell’amministrazione - a essere messa progressivamente in liquidazione perché ormai inutile, visto che anche i suoi debiti sono stati ceduti alla Casinò di Venezia Gioco, la capogruppo.
 
Si realizzerebbe così il disegno che l’allora sindaco Massimo Cacciari impedì all’allora presidente del Venezia Calcio Maurizio Zamparini: realizzare il nuovo stadio a sue spese, a patto di “condirlo” con un grande centro commerciale dei suoi all’intorno. Ma il Comune disse di no e Zamparini lasciò Venezia per il Palermo.
 
Ora invece da Brugnaro a Tacopina potrebbe arrivare un grosso sì e lo stesso presidente del Venezia è decisamente ottimista. «Il Luigi Penzo è storico», ha dichiarato pochi giorni fa alla Gazzetta dello Sport, «ma ormai obsoleto. Il progetto per l’impianto è già pronto. Sarà fantastico, con una copertura realizzata in vetro di Murano. Il sindaco Luigi Brugnaro è con me perché ha a cuore il bene di questa città e sa che la costruzione del nuovo stadio porterà 10 mila posti di lavoro».
 
Si tratta ora di mettersi d’accordo sul prezzo perché le stime sui circa 32 ettari del Quadrante sono state finora «ballerine». Si diceva fino a qualche anno fa che quei terreni agricoli, resi edificabili, potessero valere sino a 100 milioni di euro. Più di recente si è parlato di una stima di circa 45 milioni di euro. Sta di fatto che l’idea di realizzare qui un nuovo Casinò di terraferma sembra definitivamente tramontata - anche per mancanza di investitori - e che la necessità per il Comune di cedere i terreni per avere liquidità “fresca” e ridurre i debiti suoi e della casa da gioco è sempre più impellente. La soluzione stadio più palazzetto sembra perciò al momento la più gettonata. Sempre che le intenzioni di Tacopina si rivelino serie fino in fondo e che saltino tutti i fondi necessari al maxi investimento.
 
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