Il professor Raise va in pensione In prima fila per fermare l’Aids

Il primario di Malattie infettive dell’Asl 12 lascia Venezia dopo vent’anni. Le sue cure innovative anche per combattere l’epatite. «Il mio cuore resterà qui». E l’appello: «Bisogna vaccinare tutti i bambini»
Di Simone Bianchi

È stato uno dei grandi protagonisti della sanità veneziana degli ultimi vent’anni, impegnato in prima fila contro i virus delle malattie infettive e in particolare l’aids. Il professor Enzo Raise ha lasciato il suo incarico di primario all’Asl 12 ed è andato in pensione. Però la sua esperienza rimarrà a disposizione dei cittadini veneziani.

«Sono di Rovigo, ma il mio cuore è qui a Venezia», commenta Raise, che ha studiato e lavorato a Bologna prima di trasferirsi in laguna. «Restare è un atto d’amore verso questa città che mi ha adottato, e non posso dimenticare gli anni all’isola delle Grazie, quella che fu l’ultima isola ospedale della laguna. Ho vissuto l’andamento delle malattie infettive degli ultimi decenni, vedendo l’Hiv passare dal 95 per cento di mortalità ai dati ben diversi del giorno d’oggi, in cui il problema si è riusciti in parte ad arginarlo. E questo anche grazie a Venezia e al ruolo che ha saputo avere, strutturando la prima triplice terapia contro l’aids».

Raise nel corso degli anni ha insegnato in tre diversi atenei: Bologna, Padova e Udine, e aggiunge: «La mia vera eredità è quella che si vede adesso nei reparti anche di Mestre e Venezia, dove ci sono gli studenti che ho avuto a lezione all’Università e che ora sono medici di valore». Nel corso della sua carriera si è messo alle spalle 545 pubblicazioni scientifiche e 43 sperimentazioni internazionali sulle nuove cure contro l’Hiv e il virus dell’epatite B e C.

«Oggi, se Venezia è divenuta famosa anche in questo ambito, lo si deve al grande lavoro svolto negli ultimi anni», commenta ancora il professor Raise, attualmente presidente nazionale dell’Associazione lotta all’Aids. «Si chiude una pagina della mia vita ma continuerò a fare il medico, mi dedicherò al volontariato e a progetti in Africa, e mi metterò a disposizione dell’Asl 12 per incarichi gratuiti. Rifarei tutto quel che ho fatto finora».

Il professor Raise torna infine sul tema dei vaccini. «In Italia la situazione è sotto controllo per determinati virus, ma se nell’Asl 12 la copertura è del 97 per cento, la media nazionale è solo al 91, quattro punti sotto la soglia ideale. È necessario spronare le persone a vaccinare i bambini. Oggi c’è un movimento che ostacola questa pratica, ma se un bambino ha delle complicanze dopo essersi vaccinato contro il morbillo, se non lo facesse, contraendo il virus allo stato selvaggio finirebbe anche per rischiare la vita. La comunità ha il diritto e il dovere di difendersi, però con l’arrivo di molti immigrati da Paesi in cui certe malattie non sono debellate, si possono creare problemi. Lo si è visto in passato in Olanda e Ucraina».

Quindi il saluto del direttore generale dell’Asl 12, Giuseppe Dal Ben. «Ringrazio il professor Raise per il ruolo che ha avuto nella sanità veneziana. Gli chiederò di continuare a presiedere Venezia Sanità, la nostra società immobiliare, e di esserci vicino con la sua esperienza nei prossimi percorsi aziendali. Se siamo ai vertici regionali lo si deve anche a lui».

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