Il primo chioggiotto professore di cinese «Ho battuto tutti»

Renzo Cremona racconta la sua forte passione per l’Oriente il diploma al classico Veronese e le due lauree con 110 e lode
Di Elisabetta B. Anzoletti

CHIOGGIA. Cinese, mancese, neogreco e portoghese, oltre ovviamente a italiano e inglese. Chi vuol comunicare con Renzo Cremona, scrittore, linguista e primo docente in ruolo nel Veneto di lingua cinese, può scegliere quale idioma usare.

Un diploma conseguito nel 1990 al liceo classico Veronese, e due lauree, con 110 lode, in lingue orientali nel 1995 e in lingue occidentali nel 2008 a Venezia.

Inutile chiederle se abbia una passione per le lingue...

«È un amore che nutro da sempre. Già in terza superiore sapevo che avrei studiato lingue orientali. Alla maturità feci notizia perché tradussi un testo dal greco al latino finendo nelle cronache dei quotidiani. Mio zio ne parla sei, credo ci sia qualcosa di genetico. A lingue orientali scelsi come prima lingua il cinese e come seconda il mancese, la lingua dell'ultima dinastia prima della caduta dell’Impero. Come tesi realizzai la prima grammatica di cinese, oltre 400 pagine, un lavoro imponente. Meritava la pubblicazione».

Dopo la laurea cosa scelse di fare?

«Divenni consulente linguistico a ampio spettro. Tenevo corsi e consulenze per associazioni o individualizzati, conferenze a numero chiuso per librerie e circoli culturali. Nel 2000 iniziai un massiccio lavoro di traduzioni, soprattutto di poesie cinesi classiche. Ho realizzato la prima antologia di poesie classiche tradotta direttamente dal cinese, quelle già in circolazione sono tutte tradotte da altre lingue, in particolare dal francese o dal tedesco. Nello stesso anno decisi di iscrivermi nuovamente all’università, per seguire una seconda passione, quella per le lingue occidentali, con neogreco di prima e portoghese di seconda».

Come arriva al concorso per la cattedra di cinese?

«Non ho mai smesso di tradurre e fare consulenze di cinese. Nel 2012-2013 ho seguito il tirocinio formativo abilitante che era stato imposto dalla legge Gelmini per poter insegnare. Ho preso l’abilitazione, ma col governo Renzi le regole sono nuovamente cambiate e per insegnare si doveva partecipare al concorso ministeriale. Un iter lungo e complesso con prove scritte e orali. Per il Veneto c’erano due posti a disposizione, per la Lombardia cinque. L’ho fatto e, con un’enorme soddisfazione personale, dato che al concorso ha preso parte anche una docente madrelingua, sono arrivato primo in graduatoria».

Un nuovo primato. Continuerà sul fronte dell’insegnamento ora che è ufficialmente il primo docente in ruolo di cinese nel Veneto?

«La scuola mi è sempre stata stretta, preferisco le conferenze e i corsi dove posso interagire in senso ampio. Devo dire però che insegnare al liceo Pigafetta di Vicenza mi sta dando comunque degli stimoli. I ragazzi sono molto motivati, alcuni sono figli di imprenditori che trattano import export con la Cina e hanno una gran voglia di imparare la lingua. Una lingua difficile, tutta tonale, con i vocaboli che vanno imparati tutti a memoria. Stiamo lavorando bene. I ragazzi hanno realizzato anche alcuni video perché ogni anno assegno una canzone pop molto famosa e la traduciamo in cinese. Poi loro si occupano di sceneggiature, montaggi e video. Sono venuti fuori dei capolavori, disponibili su youtube, come Happy di Pharell Williams e Unconditionally di Katy Perry».

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