Il primario di Chioggia: «È ancora un tabù»
CHIOGGIA. Oltre 300 casi in meno di due anni e mezzo. Dall’autunno del 2012 è attivo all’ospedale di Chioggia un ambulatorio andrologico-sessuologico, gestito dai medici Renato Spinadin e Raffaele Ranavolo in collaborazione con la psicologa e psicoterapeuta Lorella Ciampalini. L’ambulatorio è nato per trattare tutti i disturbi e le problematiche relative al deficit erettile e alla sfera sessuale e riproduttiva.
Dopo un primo periodo di accessi ridotti, l’equipe del primario Giuseppe Tuccitto ha deciso di spostare l’apertura dell’ambulatorio al pomeriggio, quando il minor afflusso di persone ai poliambulatori garantisce quella privacy indispensabile perché le persone riescano a superare la ritrosia di raccontare problemi così intimi. «Spesso i problemi della sfera sessuale e riproduttiva». spiega Tuccitto, «riconoscono delle cause organiche con delle forti implicazioni di carattere psicologico. Il paziente, il più delle volte, ha difficoltà a a rivolgersi all’ambulatorio urologico generale per vergogna o timore che vengano alla luce certe problematiche della sfera privata. Quando abbiamo spostato l’apertura al pomeriggio gli accessi sono aumentati notevolmente. L’agenda è sempre piena». Mediamente ci sono 12- 15 accessi al mese, 150 in un anno, a cui però vanno aggiunti i pazienti che si rivolgono a specialisti in libera professione e chi va all’ambulatorio generico del mattino. «Si tratta comunque ancora di un dato sottodimensionato», precisa il primario, «esiste ancora un tabù radicato e per tanti che vengono, tanti altri non vogliono ammettere il problema o si vergognano a parlarne. Notiamo poi che molti uomini vengono da soli, senza la compagna, sarebbe invece molto più utile che l’argomento fosse affrontato dalla coppia. L’uomo vive la sessualità in maniera molto diversa dalla donna perché la sua eventuale defaillance è visibile».
È attivo nell’ambulatorio anche il servizio di ecografia andrologica, comprensiva di tecnica color-doppler, specifica per lo studio vascolare del pene, delle dinamiche erettili e delle cause vascolari maschili di sterilità di coppia. «In questo modo» specifica Tuccitto, «si chiude quel circolo “virtuoso” diagnostico-terapeutico che permette al cittadino di completare accertamenti e terapie all’interno dell’ospedale e con un percorso facilitato che impegna figure professionali di varie specialità». (e.b.a.)
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