Il presidio contro Airbnb sfocia in scontro con la polizia

Quasi un minuto di corpo a corpo ieri mattina davanti al Comune tra gli attivisti per la casa e le forze dell’ordine.
La tensione è scoppiata sulle 10.15, dopo un’ora di presidio organizzato dall’Asc (assemblea sociale per la casa) per protestare contro l’amministrazione «colpevole di non avere messo in campo nessuna strategia per favorire la residenzialità». L’occasione era l’incontro, poi saltato, che doveva esserci tra amministrazione a Airbnb.
La cinquantina di manifestanti, radunatisi alla fine di Calle del Carbon, chiedevano di potersi spostare nell’atrio del Comune a Palazzo Loredan, ma le forze dell’ordine (una ventina tra carabinieri e polizia, tutti con il casco e qualcuno in tenuta antisommossa) hanno sbarrato la strada. Una parte di attivisti ha cercato di rompere la barriera, spingendo contro gli scudi antisommossa, l’altra ha lanciato monetine (di carta e leggere), come simbolo della svendita della città.
Dopo quasi un minuto lo scontro si è placato e la situazione è tornata tranquilla, ma prima di andare via gli attivisti hanno ribadito che questa amministrazione non ha fatto nulla per promuovere la residenzialità. Lo stesso concetto era stato espresso alla mattina all’inizio del presidio da Nicoletta Frosini, portavoce del Gruppo 25Aprile: «Abbiamo dato il nostro appoggio al presidio perché cosa si è fatto per questa città?» spiega «Noi come associazione siamo riusciti a fare un bando per sostenere chi è in difficoltà con l’affitto e ne è già pronto un altro, ma in tre anni cos’ha fatto l’amministrazione per evitare lo spopolamento?».
«L’accordo con Expedia è ridicolo» commenta Asc «Qui ci vuole una politica seria che sostenga il cittadino che vuole vivere a Venezia, non campagne basate solo su parole». (v.m.)
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