Il prefetto: decida il giudice di pace
Ha collezionato due sconfitte: la prima nella sfida a un solo gol contro il titolare del Palco, l’altra al meglio dei dieci contro una coppia di giornalisti. Eppure Domenico Cuttaia non ha per nulla sfigurato su quel biliardino senza gettoni multato con 1.400 euro di multa perché privo dell’autorizzazione. Il prefetto di Venezia, come promesso, ha incontrato Stefano Ceolin, gestore del locale di piazzetta Cesare Battisti protagonista di una vicenda salita alla ribalta delle cronache nazionali. Oltre a giocare a calcetto, ha ribadito all’esercente le motivazioni che lo hanno condotto a rigettare il ricorso contro quella sanzione, comunicando l’intenzione di inviare una lettera a tutti i sindaci affinché predispongano un censimento nei locali informando i gestori su quali siano tutte le licenze da possedere. Alla resa dei conti, anche Cuttaia, come il sindaco Giorgio Orsoni martedì mattina, ha confermato di non avere i mezzi per cancellare la multa. Ma il prefetto ha passato la palla al giudice di pace. Nel pomeriggio prefetto e titolare del Palco si sono confrontati nel programma di Rai Uno “La vita in diretta”.
Partita a biliardino. Dopo Giorgio Orsoni, Domenico Cuttaia. Anche il prefetto di Venezia, come il sindaco il giorno prima, ha voluto incontrare ieri Stefano Ceolin nel suo locale: si è rimboccato le maniche proponendo una partita. La prima, contro Ceolin, s’è svolta con un solo gol, quello del titolare del Palco. La seconda ha visto impegnata la strana coppia Cuttaia-Ceolin contro due giornalisti, in un match all’ultimo gol in cui prefetto ed esercente hanno perso 10-8. «Una volta ero più forte», ha confessato un agguerrito Cuttaia a fine partita, «ora gioco di rado».
Questione multa. Durante l’incontro, Cuttaia ha ribadito le motivazioni del rigetto e la regolarità dell’operato dei vigili e ha confermato la necessità di cambiare regole vetuste e inattuali. «Sono d’accordo con quei parlamentari che propongono la modifica delle norme», ha detto il prefetto, «e credo che il trambusto scoppiato con questa vicenda tornare molto utile alla causa. Io sono costretto a fare le mie valutazioni secondo quelle che sono le leggi in vigore e intanto in ufficio ho due situazioni simili a questa: una riguarda le freccette e un’altra un gioco di carte».
Soluzioni. Anche Cuttaia, come Orsoni, conferma di avere le mani legate e di non poter annullare la multa. Però sottolinea la possibilità di una decisione in tal senso da parte del giudice di pace. Ceolin, dopo il rigetto del prefetto, ha presentato ricorso al Giudice entro trenta giorni senza però apporre il contributo unificato perché, nel rigetto del Prefetto, si parla di eventuale ricorso in carta semplice. «Qui si tratta di una irregolarità che può essere sanata», dice Cuttaia, «non porta all’invalidità del ricorso, basta pagare il contributo. Una sentenza positiva del giudice potrebbe tornare utilissima per questioni simili».
Multa da annullare. Durante la “Vita in diretta” gli ospiti presenti in studio hanno criticato l’operato di vigili e prefetto ricordando che la multa dovrebbe essere annullata. Il motivo? Ceolin è stato indotto all’errore da una informazione scorretta, seppur informale, da parte degli uffici del commercio e, in seguito, da una modulistica nella quale si indica chiaramente che l’autorizzazione è richiesta per i calcetti a gettone o in affitto. Cuttaia a fine trasmissione ha tirato fuori due contravvenzioni ricevute e pagate lanciando un messaggio: «Le persone non devono pensare che chi occupa certi ruoli sia sottoposto a certi privilegi», ha detto. «In questi giorni in tanti hanno chiesto le mie dimissioni ma ciò conta poco, i prefetti vengono e se ne vanno. La cosa importante è che la gente sappia che i vigili e gli uomini della prefettura sono persone che svolgono onestamente il proprio lavoro».
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