Il porto per le crociere in mano a Veneto Sviluppo e gli armatori lanciano a sorpresa Marghera come scalo passeggeri
MESTRE. La Regione Veneto tramite Veneto Sviluppo – come chiedeva all’unanimità la mozione approvata in consiglio un paio di settimane fa – per il momento avrà la quota di maggioranza (51%) del pacchetto azionario di Apvs che controlla, a sua volta, il 53% di Vtp spa (Venezia Terminal Passeggeri), la società che gestisce la Stazione Marittima di Venezia dove ogni anno approdano centinaia e centinaia di navi delle compagnie di crociera.
Queste ultime - Msc, Costa Crociere, Royal Carribean, riunite di Venezia Investimenti insieme a Global (turca) - a loro volta, si sono guadagnate il diritto di entrare nel cda Vtp comprando le azioni Apvs messe in vendita dal Porto e subito hanno presentato a Veneto Sviluppo un nuovo progetto, per realizzare a Marghera il nuovo scalo passeggeri, senza più attraversamenti davanti a Bacino San Marco, ma anche con minori difficoltà di realizzazione delle opere, rispetto i tempi eterni e le polemiche che hanno accompagnato (prima) il progetto contorta dell'Angelo e ora quello Nuovo Tresse, sostenuto da Comune e Autorità Portuale. Dal punto di vista formale, solo un'idea.
"I privati si sono detti disponibili a investire 60 milioni di euro", ha spiegato Massimo Trussardi, presidente di Veneto Sviluppo, "il progetto ha certamente minori impatti ambientali, perché non prevede nuovi scavi di canali". Secondo il progetto, in Marittima resterebbero solo le navi più piccole, mentre la nuova proprietà avrebbe pronto anche un piano industriale per rilanciare lo scalo veneziano anche dal punto di vista commerciale, come spazio di ritrovo. Il dibattito si riaccende, dunque.
Fredda la reazione di Paolo Costa, presidente dell'autorità portuale: "Non c'è nessun nuovo progetto: stiamo lavorando alla revisione del piano regolatore portuale: ascolteremo tutti, ma la decisione finale spetta a noi".
La vendita. Lunedì il Consiglio d'amministrazione di Veneto Sviluppo ha deciso, infatti, di esercitare il diritto di prelazione per l'acquisto del 51 % di Apvs (costituita dalla controllata Veneto Sviluppo e dall’Autorità Portuale di Venezia), esercitando il suo diritto di prelazione sulla azioni sulle azioni messe in vendita dall’Autorità Portuale. Le compagnie crocieristiche – ovvero i “clienti” della Stazione Marittima di Santa Marta gestitta da Venezia Terminal Passeggeri (Vtp spa) – attraverso la società Venezia Investimenti srl si sono aggiudicate il bando di gara (con una base d'asta di 24 milioni di euro) per la vendita della quota di azioni dell'Autorità Portuale di Venezia nella società Apvs srl, di cui fa parte anche Veneto Sviluppo (controllato dalla Regione) detenendo il 53% del terminal dei crocieristi alla Stazione Marittima. Venezia Investimenti srl (costituita da Costa Crociere, Msc Crociere, Royal Caribbean e la compagnia turca Global Liman) potrà comunque arrivare al 48% delle azioni di Vtp per il fatto che la Regione Veneto – come spiega una nota di Veneto Sviluppo – è «tenuta a rispettare stringenti limiti di concentrazione delle risorse allocate nei singoli investimenti rispetto al proprio patrimonio; per tale ragione, la Finanziaria Regionale è tenuta a porre immediatamente in vendita una quota pari al 48% di Apvs, mantenendo contestualmente una partecipazione di controllo pari al 51%».
Il futuro: pubblico o privato? Così lunedì il cda di Veneto Sviluppo (di cui fanno parte, con la quota di minoranza, un gran numero di banche)ha quindi assegnato le sue quote in eccesso in Apvs, ai “cruise” di Venezia Investimenti che arriveranno così ad avere il 48% delle azioni di Apvs, ma in futuro potranno anche conquistare la maggioranza visto che ieri Veneto Sviluppo ha anche previsto che tra il 15 maggio 2017 e il 15 novembre 2018 potrebbe cedere a suo «insindacabile giudizio» una percentuale variabile fra il 3% e il 51% del capitale di Apvs alla stessa Venezia Investimenti. E qui il dibattito si fa politico ed è già all'ordine del giorno del Consiglio regionale.
«Alla fine di tutta l’operazione con un esborso minimo di circa 6,5 milioni - ha commentato il presidente di Veneto Sviluppo Massimo Tussardi - diventiamo soci di maggioranza di una società che può fare molto per l’economia del territorio e che già genera marginalità operative di circa 9 milioni di euro, con potenzialità di crescita anche attraverso attività complementari, oggi non pienamente attivate». A sua volta le compagnie crocieristiche di Venezia Investimenti hanno detto ieri di essere «consapevoli della grande rilevanza della crocieristica per Venezia e sono convinti che anche grazie al loro apporto la città lagunare potrà massimizzare il beneficio derivante dalla previsione di aumento del numero di passeggeri in arrivo e in partenza assicurando investimenti e occupazione per Venezia e il territorio».
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