Il porto finalmente è a norma
CHIOGGIA. Dodici ormeggi con un fondale profondo 8 metri e mezzo: così si presentano oggi le banchine del porto di Chioggia, finalmente in linea con le previsioni del piano regolatore portuale.
Per ottenere questo risultato sono stati necessari venti anni di lavoro e l'asporto di cinque milioni di metri cubi di terreno. Nel 1993, anno di firma dell'accordo di programma per la realizzazione di queste opere, il porto disponeva di una sola banchina con una profondità utile di quattro metri e mezzo. Il lavoro dell’Aspo è stato quello di coinvolgere tutti gli enti preposti per potenziare e sviluppare lo scalo, coordinandone le varie fasi di lavoro. Canali, strade, raccordo ferroviario, banchine, piazzali, magazzini, strutture per logistica e uffici delle pubbliche amministrazioni sono le basi per lavorare e garantire alla città più commercio, lavoro e occupazione. La conclusione (per ora) di questa importante infrastruttura viene ufficializzata oggi, nella sede dell'Aspo, l'azienda speciale per il porto, in un incontro durante il quale verrà presentata la nuova ordinanza, elaborata dalla Capitaneria di Porto, in cui si definiscono nuove regole per lo sviluppo ed il potenziamento dello scalo di Chioggia. All'incontro parteciperanno, tra gli altri, il vice sindaco, Maurizio Salvagno; il presidente della Camera di commercio di Venezia e dell'Aspo, Giuseppe Fedalto; il dirigente del Magistrato alle acque, Valerio Volpe; il comandante Capitaneria di porto, Andrea Conte, il presidente del Comitato di sviluppo del porto di Chioggia, Alfredo Calascibetta. (d.deg.)
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