«Il porto entro dicembre avrà il nuovo presidente»

Il ministro delle Infrastrutture ha inviato la sua proposta all’Anac di Cantone e all’Authority dei Trasporti. Poi toccherà alla Regione esprimere il suo parere
Di Gianni Favarato

Non bastavano le lotte sotterranee pro o contro questo o quel candidato tra le categorie economiche e le forze politiche veneziane. A “rallentare” la procedura per la nomina del nuovo presidente-manager della nuova Autorità di Sistema Portuale di Venezia e Chioggia, c’è l’emergenza nazionale creata dalle continue e devastanti scosse di terremoto che hanno colpito l’ Italia Centrale.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha comunque assicurato che «entro la prima settimana di dicembre» le nomine saranno completate in tutte le quindici Autorità del Sistema portuale italiano – compresa quella per lo scalo lagunare unificato di Venezia e Chioggia – affinché la nuova governance sia operativa dall’inizio del nuovo anno.

Delrio, a margine dell’assemblea nazionale di Confitarma (la confederazione nazionale degli armatori) tenutasi nei giorni scorsi, ha confermato di aver «completato le proposte di nomina dei presidenti delle Autorità di Sistema portuale, che ora sono al vaglio delle Authority competenti».

Si tratta dell’Autorità anticorruzione (Anac) presieduta da Raffaele Cantone - che deve verificare la conformità dei requisiti amministrativi e la totale estraneità a qualsiasi procedimento giudiziario del nominativo proposto - e dell’Autorità di regolazione dei Trasporti.

Il ministro Delrio si è quindi augurato che entro questa settimana le due Authority si esprimano entro questa settimana su ognuno dei nomi proposti, compreso quello per il porto di Venezia-Chioggia che, secondo indiscrezioni, sarebbe un tecnico con una «comprovata esperienza in campo marittimo e logistico».

Dopo di che, il nome indicato dal ministro per la laguna di Venezia dovrà essere proposto al presidente della giunta regionale Luca Zaia che dovrà esprimere il suo parere «vincolante», come prevede la recente riforma dei porti italiani che ha istituito anche le 15 nuove Autorità di Sistema che prenderanno il posto delle 54 vecchie Autorità Portuali, con una “governance” più snella che elimina completamente i precedenti organismi (i Comitati portuali con oltre venti membri) in cui erano rappresentati tutti gli enti, le istituzioni e le categorie del territorio.

Anche per la nomina del nuovo presidente la procedura prevista dalla riforma in vigore prevede non più una rosa di tre nomi espressi dal ministero, dal Comune e dalla Regione competenti, bensì un unico nome proposto al governatore della Regione dal ministro. Nome scelto tra gli oltre trecento candidati europei che hanno manifestato il loro interesse alla carica o possibilmente tra altri nominativi di conoscenza del ministero che abbiano gli stessi requisiti professionali.

Infine, saranno le Commissioni parlamentari di Camera e Senato a dover esprimere il loro parere su ogni singolo nominativo, un parere che però non risulta essere vincolante ma solo di carattere consultivo. In tal senso, le Commissioni Parlamentari hanno a tutt’oggi espresso il loro parere (favorevole) solo su due delle 15 Autorità di Sistema, quelle di Trieste e Ancona.

In attesa della nuova nomina, per il porto di Venezia e quello di Chioggia – destinati ad essere unificati sotto un’unica autorità di sistema – continuano ad esercitare il mandato, in regime di proroga, i presidenti uscenti Paolo Costa e Gian Michele Gambato. Nel frattempo, tra le categoria economiche legate alle attività portuali e marittime, cresce l’attesa per la nomina che, secondo il Tavolo per l’economia Marittima di Venezia e gli operatori portuali rappresentati da Confetra Nordest, dovrà riguardare un «tecnico con comprovata esperienza professionale e capacità di dialogo e confronto con il territorio veneziano».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia