Il Ponte della Vittoria inaugurato nel 1922 da Emanuele Filiberto

Due ponti, due epoche, un’unica storia. Il Ponte della Vittoria è uno dei simboli della città, anche se oggi fatica a reggere una mole di traffico che sta per essere progressivamente dirottata verso il nuovo ponte dei Granatieri di Sardegna. Ha conosciuto ben tre distruzioni nella sua storia. Il primo ponte, in legno, venne ultimato nell’agosto 1876. Già nel 1882 veniva travolto da un’alluvione costringendo a tornare al precedente passo di barche disagevole e pericoloso. Nel 1886 termina la costruzione del secondo ponte, stavolta in ferro sostenuto da quattro enormi colonne in muratura. Cadde eroicamente, il 9 novembre 1917 alle 11, fatto brillare dalla 20esima compagnia minatori per evitare che gli austriaci lo utilizzassero per passare il Piave. Nel 1919, a guerra finita, le truppe italiane approntarono un ponte di barche, poi un ponte provvisorio in legno. Infine, il 12 novembre 1922, quinto anniversario della distruzione di San Donà, veniva inaugurato il ponte definitivo.
Per la prima volta ha un nome: quello di Emanuele Filiberto di Savoia, il duca d’Aosta comandante della Terza Armata che combatteva nel Basso Piave, e che presenziò alla cerimonia inaugurale. Non gli porterà fortuna. A distruggerlo sarà un bombardamento aereo alleato nell’ottobre 1944. Furono gli stessi alleati a predisporre un ponte provvisorio in legno, a guerra finita. Solo nel giugno 1950 vennero ultimati i lavori della nuova struttura, identica alla precedente. Lunga 210,50 su tre pile con fondazioni ad aria compressa, il ponte è composto da 4 travate in ferro indipendenti l’una dall’altra. Fu battezzato “Ponte della Vittoria”, nome che è giunto fino noi. Qualcuno ricorderà che nel 1979 venne affiancato da un ponte bailey dove fu deviato il traffico per una manutenzione straordinaria dell’opera.
Nuovo restauro cromatico nel 2000 curato dall’architetto Ettore Sottsass che ne ha colorato la struttura integrandola all’ambiente circostante del fiume. Il ponte dei Granatieri, invece, onora i caduti granatieri di Sardegna della Prima Guerra Mondiale, costruito nella zona in cui l’esercito austriaco sfondò la linea del Piave tra Passarella e Chiesanuova. Nato per alleggerire il traffico in centro, e sul vecchio Ponte della Vittoria, è stato inaugurato il 21 gennaio 2008 dall’allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e dal sindaco Francesca Zaccariotto, con i vertici dell’Anas. Cinque campate per un totale di cinquecentododici metri, le tre campate centrali hanno una luce di cento metri ciascuna e la sede stradale misura 16,5 mt.
Giovanni Cagnassi
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