Il pm: «No al concordato operazione fraudolenta»
VENEZIA. Non era mai accaduto prima ed è successo giovedì scorso: la Procura veneziana è intervenuta chiedendo il fallimento di una società, la «Gruppo Azzurra srl» con sede in centro storico, in campo Santi Apostoli, che invece aveva chiesto il concordato preventivo e che aveva già registrato il parere positivo del commissario giudiziale. Per il pubblico ministero Roberto Terzo si tratterebbe di un’operazione fraudolenta compiuta per portare a compimento una macroscopica distrazione fallimentare ai danni di un’altra società, la «Group Azzurra Pesca» di Cavallino, che è stata dichiarata fallita e che poco prima del fallimento aveva trasferito alla nuova società, la «Gruppo Azzurra» di Venezia, un milione 852 mila euro. Il rappresentante della Procura ha spiegato ai giudici fallimentare il suo intervento proprio per impedire la sparizione della considerevole somma. Giovedì, in camera di consiglio, il Tribunale ha rinviato la decisione al 13 novembre per dare la possibilità all’avvocato Alessandro Bianchini, legale degli amministratori della società che avevano chiesto il concordato, di presentare una memoria. Stando al pubblico ministero, il concordato preventivo non deve passare innanzitutto perché i crediti privilegiati non verrebbero soddisfatti nella misura del 7,5 per cento, bensì di un 2, 9 per cento. Il rappresenjtante della Procura sostiene, inoltre, che la Gruppo Azzurra» è stata costituita dai soci della «Group Azzurra Pesca» poco prima del fallimento di questa seconda società e proprio allo scopo di distrarre e sottrarre alla procedura fallimentare la totalità della liquidità, trasferita strumentalmente ad una nuova società costituita appositamente. Tanto che questa nuova società sarebbe priva di un qualsiasi piano industriale e non avrebbe alcuna intenzione di operare. Amministratore unica dell’azienda di Cavallino era Giovanna Sandra Stival, socia della srl di Cavallino, e liquidatore della «Gruppo Azzurra» di Cannaregio è stato nominato Andrea Crozzoli, al vertice della «Longview Merchant Bank Italia, al quale nei giorni scorsi la Guardia di finanza ha fatto visita, sequestrando computer e tutta la documentazione che riguarda la società veneziana. Il timore del pubblico ministero, anche sulla base della segnalazione del curatore fallimentare dell’azienda di Cavallino, la commercialista Emanuela Vigani, è che venga sottratta un ’ingente somma ai creditori della «Group Azzurra Pesca», che un tempo aveva oltre una trentina di dipendenti.
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