Il pittore Locatelli sotto sfratto si barrica in casa: «Non vado via»

Inquilino moroso in via Torino, vive con la madre di 89 anni gravemente malata: concessa la proroga fino al 9 giugno. «Pochi giorni per trovare un altro appartamento, ho chiesto aiuto a Boraso»
Foto Agenzia Candussi/Baschieri/ Mestre, via Torino 65/ Ingiunzione di sfratto al sig. Germano Locatelli
Foto Agenzia Candussi/Baschieri/ Mestre, via Torino 65/ Ingiunzione di sfratto al sig. Germano Locatelli

Si è fatto trovare pronto, non in strada, bagagli fatti e quadri impacchettati, ma barricato dietro la porta di casa, la serratura chiusa a tripla mandata e un carrello a tenere bloccata la maniglia: ieri mattina, mentre sul marciapiede di via Torino l'ufficiale giudiziario lo aspettava per formalizzare lo sfratto per morosità (non paga l’affitto da settembre 2015), il pittore Germano Locatelli ha puntato i piedi, rifiutandosi di lasciare l’abitazione, nel palazzo all'angolo con via Kolbe. L'uomo, 66 anni, vive assieme alla madre 89enne gravemente invalida e da 16 anni risiede nel complesso, prima nella torre più a nord, e poi, dal 2012, in un più ampio appartamento al quinto piano dell'edificio gemello. Né l'artista né l'anziana erano i titolari del contratto d'affitto, che risultava intestato alla compagna dell'uomo; così a settembre del 2015, quando la convivente di Locatelli ha deciso di andarsene, sono immediatamente sorti problemi.

Il pittore avrebbe più volte proposto al proprietario di risistemare le carte e mettersi quindi in regola con tutte le morosità, ma a quanto racconta il 66enne le sue richieste non sono mai state esaudite e la situazione si è trascinata fino a ieri, quando, per l'ennesima volta si sono presentate le autorità giudiziarie, stavolta accompagnate anche da un furgoncino del servizio veterinario dell'Asl 12 per trasportare il cagnolino di Locatelli. Lo sgombero, però, non è mai avvenuto: sul portone del condominio e su quello del pianerottolo l'uomo aveva appeso numerose copie del certificato medico che confermava le gravi condizioni della madre (“affetta da grave patologia cardiocircolatoria, necessita di attenzione per qualsiasi sforzo”), poi si è asserragliato in casa. L'assedio è durato quasi 4 ore, dalle 8.30 fino a dopo mezzogiorno, e si è risolto con un'ulteriore proroga: l'uomo e la donna hanno tempo fino al 9 giugno per liberare l'abitazione. Il pittore non sembra però intenzionato ad andarsene: «Non ho la possibilità di trovare un'altra sistemazione in così poco tempo, anche perché posso lasciare mia madre da sola solo un paio di ore al giorno, quando ad accudirla viene una badante», spiega. «Nelle scorse settimane ho girato tutte le agenzie immobiliari, senza risultato. Ho provato a chiamare il Comune e un po' di sostegno me l'ha garantito l'assessore Boraso, ma purtroppo neppure lui sembra essere riuscito a sistemare le cose». Diversa la versione delle autorità intervenute per lo sfratto: Locatelli avrebbe la disponibilità economica per trovare subito una nuova residenza e la donna 89enne, per quanto gravemente malata, sarebbe comunque in grado di muoversi.

Giacomo Costa

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