Il piromane ha confessato Disposta una perizia psichiatrica

Salvatore Licciardello ha ammesso di aver dato alle fiamme un furgone della polizia locale L’uomo è sospettato anche del primo rogo dell’11 settembre al comando di via Ungheria Libera
Di Giorgio Cecchetti
SAN DONA' DI P. - DINO TOMMASELLA - COLUCCI - INCENDIO AUTO VIGILI URBANI
SAN DONA' DI P. - DINO TOMMASELLA - COLUCCI - INCENDIO AUTO VIGILI URBANI

Il 49enne sandonatese Salvatore Licciardello anche davanti al magistrato veneziano che lo interrogava ha ammesso le sue responsabilità così come aveva fatto davanti ai carabinieri che lo hanno arrestato, ma il giudice delle indagini preliminari Massimo Vicinanza ha immediatamente disposto un perizia psichiatrica sul conto dell’indagato su richiesta del difensore, l’avvocato Carmela Parziale la quale vuole appurare se sia in grado di intendere e volere, ma anche perché dava chiaramente segni di confusione mentale. Nel frattempo è tornato nel carcere di Santa Maria Maggiore con l’accusa di incendio doloso.

In manette è finito per aver incendiato il furgone-ufficio mobile della polizia locale di San Donà nella notte di sabato scorso, quando sono stati provocati anche dei danni a un altro veicolo, una Fiat Panda, imbrattata di benzina e pronta per essere data anch’essa alle fiamme. I reperti trovati dai carabinieri all’alba nella sua abitazione sono ora all’esame del Ris, il reparto investigazioni scientifiche dell’Arma. Licciardello è stato individuato dopo l’attentato grazie alla collaborazione della polizia locale che, unitamente all’intuito degli investigatori dell’Arma, ha permesso di arrivare al presunto colpevole, molto probabilmente responsabile anche del primo attentato, quello dell’11 settembre, quando andarono in fiamme altri quattro mezzi. I danni complessivi sono saliti a oltre 300 mila euro. Ma chi è Licciardello? Da una ricostruzione della polizia locale, i suoi problemi con il comando di via Ungheria Libera iniziarono nel 2009 quando gli fu revocata la patente, dopo un incidente stradale in cui fu ferita una donna. In quell’occasione gli agenti accertarono che guidava nonostante la patente fosse in realtà già stata sospesa. Quindi altri problemi con un’auto con cui viaggiava senza assicurazione e revisione, ma non alla guida, e di cui rivendicava la proprietà anche se erano stati accertati dei problemi con il passaggio.

L’11 settembre scorso, il primo attentato incendiario misterioso al comando. E lui era entrato subito nella lista dei sospettati, proprio per i trascorsi avuti con la polizia locale. Poi c’è stata l’aggressione a un vigile in pieno centro, dopo che era stato trovato su uno scooter senza licenza di guida. In quell’occasione gli agenti avevano dovuto ammanettarlo. Insomma un volto noto alle forze dell’ordine per una serie di piccoli reati. Polizia locale e carabinieri hanno esaminato vari atti negli archivi del comando e iniziato a stringere il cerchio. Sabato notte non hanno esitato e i carabinieri, senza perdere tempo, sono arrivati alla sua abitazione. Hanno trovato vari reperti, sui quali c’è il massimo riserbo, che lo avrebbero incastrato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia