Il pianista fuori posto fa il pieno di applausi «Lasciatelo suonare»
Un’indecenza, uno scandalo, una vergogna. Chissà se le orecchie degli amministratori locali saranno fischiate durante il tour itinerante di Paolo Zanarella, il “pianista fuori posto”, che ieri s’è concesso un paio d’ore di performance in piazza Matteotti, piazza Ferretto e piazzetta Zorzetto, pur non avendo il permesso, perché il Comune non glielo concede. Il “Che peccato tour”, organizzato da Stefano Ceolin del locale il Palco con la collaborazione della Plip di via San Donà ha fatto il pieno di pubblico e di firme.
I commenti nei confronti di Ca’ Farsetti che impedisce a Zanarella di esibirsi come artista di strada perché il suo pianoforte a coda occupa suolo pubblico, non sono stati magnanimi. E la petizione promossa da Ceolin per chiedere al sindaco e agli assessori competenti un nulla osta da artista di strada per il pianista padovano ha superato in poche ore quota duecento.
Alle 18 inizia la serata musicale con una provocazione: dentro il Palco il “pianista fuori posto” è proprio fuori posto, secondo i suoi canoni, ma può esibirsi tranquillamente. Attorno al locale si assembrano parecchie persone, ma si raggiunge l’apoteosi quando Zanarella si mette in mezzo a piazzetta Matteotti e comincia a suonare all’aperto. «Ma davvero», domandano i passanti di fronte alla raccolta firme, «a Venezia non può suonare? Ma è una vergogna, questa città è morta».
Alle 19 Zanarella si sposta con il suo carretto verso la piazza, si mette davanti al Duomo e viene circondato da un nugolo di persone: applausi, richieste di cd, inviti a suonare a feste private, firme per la petizione. Anche i negozianti chiedono di partecipare all’iniziativa e invitano il Comune a cambiare subito il regolamento. Zanarella suona e i vigili non si vedono. Alle 19.30, l’ultimo passaggio outdoor, in piazzetta Zorzetto. Anche qui, il flusso è continuo, le persone sono incuriosite, chiedono notizie e spiegazioni.
Ma quasi tutti conoscono già il “pianista fuori posto”, lo hanno visto in altre città ma anche a Venezia, davanti al ponte di Calatrava lo scorso novembre, quando gli era stato concesso il permesso per suonare tutto il mese, mentre per le richieste successive ha ottenuto dinieghi. La gente continua a indignarsi di fronte a un regolamento, quello comunale sugli artisti di strada, che appare inspiegabile.
Zanarella intrattiene i passanti con sonorità di ogni tipo e riceve i complimenti da tutti per il suo talento. Alle 21 Paolo Zanarella si trasferisce ancora “fuori posto”, ovvero all’interno di un locale, la Plip di via San Donà. Qui, dopo una breve presentazione da parte di David Marchiori, responsabile della struttura, intrattiene i presenti con le sue performance, mentre continua la raccolta firme. Il “Che peccato tour” s’è concluso con grande successo e senza l’intervento di alcun vigile. Adesso si attendono le risposte del Comune, che non può tenere gli occhi chiusi di fronte all’incredulità della gente.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia