«Il permesso di soggiorno pagato novemila euro»
JESOLO. Lui ha decisamente negato addirittura di averla mai vista, pur avendo ammesso di averla raccomandata ai suoi colleghi del Commissariato di Jesolo perché a lui segnalata da un amico, mentre lei, durante l’incidente probatorio davanti al giudice Massimo Vicinanza di due giorni fa, ha raccontato di aver avuto una relazione sentimentale e di aver più volte fatto sesso con lui. Ma ad «incastrare» il vice questore Giovanni Rodriguez, un tempo in servizio a Jesolo ora alla Questura di Pordenone, c’è anche il racconto di un suo ex collega ancora in carcere, Denis Gobbato, il quale ha riferito al pubblico ministero di Venezia Stefano Buccini che uno dei permessi di soggiorno fasulli per i quali si era fatto pagare l’aveva consegnato al transessuale colombiano segnalato da Rodriguez e ha aggiunto che lui, il colombiano e il vice questore hanno trattato assieme del prezzo che gli doveva costare il favore. Sia il poliziotto, alcune settimane fa in uno degli ultimi interrogatori sostenuti, sia il trans due giorni fa, hanno ripetuto la stessa cifra: al colombiano il permesso di soggiorno sarebbe costato ben novemila euro. Questi i soldi finiti nelle tasche di Gobbato, ma la trattativa si sarebbe svolta alla presenza di Rodriguez.
Proprio per questo il vice questore è accusato di concorso in corruzione e il rappresentante della Procura di Venezia ha chiesto per lui la misura interdittiva della sospensione dal servizio: dopo l’incidente probatorio del trans, tocca al giudice Massimo Vicinanza ora decidere se accogliere la richiesta dell’accusa o meno. Nel capo d’imputazione si sostiene che mentre Gobbato e il collega Riccardo Chiumento, anche lui finito sotto inchiesta per i permessi di soggiorno facili al Commissariato di Jesolo, avrebbero incassato i soldi in cambio del favore, Rodriguez avrebbe ottenuto rapporti sessuali gratuiti dal trans colombiano. Quest’ultimo, invece, ha ridimensionato con le sue dichiarazioni questa accusa. Pur precisando che era stato il vice questore a raccomandarlo ai poliziotti jesolani, pur confermando che alla trattativa per il prezzo c’era anche lui, ha sostenuto che con lui non c’era stato un «dare per avere» tra sesso e favore, visto che avevano una relazione sentimentale. Rodriguez ha negato non solo la relazione, ma anche l’incontro con Gobbato e ha spiegato che neppure aveva mai visto il trans, segnalatogli da un amico.
Due giorni fa, il vice questore era in aula ed ha assistito alla deposizione del colombiano assieme ad uno dei suoi legali (ora è difeso dagli avvocati veneziani Antonio Franchini e Barbara De Biasi. E sarebbe stata quella l’occasione in cui ha visto per la prima volta il transessuale colombiano che lo accusa.
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