Il PdP raccoglie indumenti usati
SOTTOMARINA. «Raccolta di indumenti, scarpe, cinture, biancheria, ecc. in buono stato», dicono i volantini affissi con lo scotch, in questi giorni, su moltissime cassette della posta e ingressi di condomini. «I nuovi poveri ci chiedono lavoro e piccoli aiuti economici. Chiamaci» c'è anche scritto. Il tutto firmato PdP, ovvero Partito dei poveri che, come spiega sempre lo stesso volantino, è formato da «operai e imprenditori che hanno provato cosa vuol dire essere in difficoltà economiche, magari con famiglia a carico, senza nessuno cui chiedere aiuto». La sede del Pdp si trova a Olgiate Comasco, Lombardia. «Sono un volontario», risponde una voce maschile al numero di telefono stampato sul volantino. Come si chiama? «Andrea Brambilla», risponde dopo un attimo di esitazione. Ma di più non si riesce a sapere. Ad esempio, c'è un referente del Pdp a Sottomarina? «Non c'è», risponde. Ma allora come si fa a sapere chi raccoglie cosa, che fine fa la merce raccolta, come vengono usati i soldi eventualmente ricavati, eccetera? «Io posso solo farvi parlare con il presidente del Pdp, Giuseppe Trevisiol, o con il segretario, Giancarlo Aragona. Loro potranno spiegare». Quando? «La prossima settimana». Dunque impossibile sapere come funziona questa iniziativa benefica prima della raccolta prevista per questa mattina, dalle 9 in poi. Ma la perplessità regna sovrana: nei social network la gente chiede chi sono questi sconosciuti benefattori e, siccome Internet, ormai, la usano tutti, spuntano gli articoli delle precedenti “uscite” del Pdp: Cittadella, San Pietro in Bosco, Fontaniva, Selvazzano, per stare nei dintorni. E tutti improntati alla diffidenza. «Sì, abbiamo sentito parlare del Pdp», dice don Marino Callegari, responsabile della Caritas diocesana, «ma sempre in termini poco chiari. Qualche tempo fa, a Cavarzere, mi pare, avevano organizzato un porta a porta, ma poi non si è presentato nessuno a raccogliere. Noi lavoriamo in modo diverso, non casa per casa, ma con i cassonetti, in collaborazione con Veritas, perché si tratta, a rigor di legge, di rifiuti. Gli indumenti vengono disinfettati e venduti sul circuito dell'usato. La raccolta viene fatta da una cooperativa sociale che, così, si autofinanzia; l'utile viene destinato a piccoli contributi economici (bollette) o a fornitura di generi alimentari. Tra i nostri contatti, ditte e persone, il “lavoro” del Pdp è sconosciuto». A Sottomarina, a distribuire i volantini, sono stati visti gruppi d’irregolari, ma i loro rapporti di lavoro sono ignoti.
Diego Degan
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