Il Pd si rinnova con Scattolin e Menotto
Scattolin e Menotto, due donne al vertice del nuovo Pd. E una donna segretaria di circolo che lancia la sfida. «Costruiamo un laboratorio che ci possa riportare in mezzo alla gente, a parlare dei loro problemi». Marina Rodinò, 60 anni, romana a Venezia da decenni, ha rilanciato la storica sede del Pci Anita Mezzalira in Strada Nuova. Riaperta con iniziative politiche e culturali del circolo Arci. Il laboratorio a Cannaregio è già attivo. Qui hanno perso i «bersaniani» e la sinistra. Ha vinto la renziana Gigliola Scattolin nel provinciale, ma nel comunale, a sorpresa, l’outsider Alessandro Baglioni. Scelta di rottura che spariglia le carte. Rodinò, che si era dimessa perché attaccata dai suoi compagni di partito della sinistra, è stata rieletta con 29 voti e 11 astensioni. Un segno che il vento è cambiato. «Lavoreremo tutti insieme», dice Rodinò, «superando la logica delle correnti».
Stesso appello che arriva anche dagli sconfitti nella corsa alla segretaria. Fabio Poli, per anni nel partito, tesoriere, superato da Gigliola Scattolin di quasi dieci punti percentuali: 1436 voti (54,68 per cento) per la nuova segretaria, che di mestiere fa l’infermiera, contro i 1191 di Poli (45,35 per cento). Svolta storica nel partito veneziano, dove da sempre contavano i «bersaniani», anche nella recente gestione del renziano Marco Stradiotto. «Ho finito il mio servizio», ha scritto ieri il segretario uscente, congratulandosi con tutti gli eletti.
Ma i renziani non sono stati premiati nella corsa al comunale. Dove ha vinto la candidata della sinistra Maria Teresa Menotto, davanti a Baglioni e ad Alessandra Miraglia, sostenuta dal cosiddetto asse «filogovernativo» formato da Andrea Ferrazzi, Bruno Pigozzo, Pierpaolo Baretta e Alessandro Maggioni. Un distacco notevole quello tra la Menotto, che ha avuto 547 voti superando il 50 per cento nei 22 congressi dei circoli.
Dagli sconfitti arrivano segnali di unità che secondo i dirigenti del Pd veneziano, ancora alle prese con la sonora sconfitta del giugno scorso ad opera dell’imprenditore Luigi Brugnaro, fanno ben sperare. «pronti a collaborare», dice Poli. «Auguro alla Menotto buon lavoro», commenta Alessandra Miraglia, «la speranza riformista va rilanciata. «Sapevamo che il messaggio riformista renziano è più forte tra gli elettori che tra gli iscritti storici, soprattutto nel capoluogo», scrivono in una nota Baretta, i consiglieri veneziani Pigozzo e Zottis e Andrea Ferrazzi, «il nostro gruppo esce compatto dalla tornata congressuale». «Il Pd può cambiare grazie ai giovani», dice Baglioni, «lo abbiamo dimostrato con questo ottimo risultato».
La ratifica delle segreterie sabato prossimo a Jesolo con il voto dei delegati.(a.v.)
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