Il Pd mette da parte i guai e ritrova la festa dell’Unità
Reduce dalla fine della giunta Orsoni e dal commissariamento, il Pd con la Festa dell’Unità (si ritorna all’antico come denominazione) di Mestre che si apre domani vuole dimostrare, a se stesso e ai cittadini, di non essere un pugile sconfitto (metafora del segretario comunale), ma un partito coeso e con idee chiare per rilanciare la città.
Queste le premesse con le quali si aprirà l’atteso momento estivo che riunisce in sé le Feste Democratiche sparse nel territorio, ma che da qualche anno si sono estinte lasciando il passo ad una più grande iniziativa, quella che si svolgerà nel campo sportivo di Zelarino. Ieri nella sede del Pd di via Cecchini c’erano il segretario comunale, Emanuele Rosteghin, e Marco De Faveri, responsabile organizzativo della segreteria comunale, assieme a diversi segretari di circolo, da Campalto con Paola Vincenzi, alla Castellana (Enrica Salieri) passando per il Terraglio (Gabriele Fiumai), Carpenedo Bissuola (Marisa Gruarin) e Chirignago (Marilena Lorito ed Eleonora Candiotto).
«Questa è una festa particolare», ha esordito Rosteghin, «in un momento come quello del commissariamento. Ci siamo domandati se organizzarla e siamo stati spinti dalla base che si è messa al lavoro assieme ai volontari. Vogliamo parlare di Europa a 360 gradi, di buon governo, di riforme, di violenza contro le donne, organizzare l’assemblea degli iscritti e far sentire il desiderio di ripartire che c’è nel partito. Tra gli invitati ci sono esponenti a tutti i livelli».
«Pur nelle difficoltà», ha aggiunto De Faveri, «il partito è riuscito a serrare i ranghi: la festa sarà un momento di riflessione corale. Il partito c’è, è forte, così come il progetto che porta avanti».
Lo scopo, dunque, è quello di parlare alla cittadinanza, aprirsi all’esterno. «Ragionare sul futuro della città», chiarisce Rosteghin, «sui contenuti e i progetti, precedendo quelli che saranno gli stati generali di settembre, un primo passaggio in vista del percorso che affronteremo assieme, Pd provinciale, comunale e circoli, per individuare i nodi più importanti. Nei giorni scorsi c’è già stato un primo passaggio a Venezia in cui si è parlato di grandi navi. Successivamente ci saranno le primarie; il percorso lo decideranno gli organi politici, ma sempre in piena sintonia con i circoli e la base».
Le primarie del Comune saranno quasi sicuramente organizzate in concomitanza con quelle della Regione, che pure si rinnova. Rosteghin non vuole sentir parlare di divario di vedute tra lui, Marco Stradiotto e altri: «Siamo uniti e coesi, stiamo procedendo insieme». In cartellone Renzi non c’è, ma il partito lo ha invitato e spera nella sua presenza.
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