Il Pd: «Fare squadra nella cultura con il Nordest»

La proposta del partito veneziano al sindaco Orsoni, al di là della rinuncia alla candidatura a Capitale per il 2019

Creare un sistema culturale integrato dell’intero Nordest, con al centro Venezia. Con o senza - come sembra ormai probabile - la candidatura a Capitale europea della Cultura 2019. È quanto propone - prima di tutto al sindaco Giorgio Orsoni, alla vigilia dell’incontro istituzionale del Comitato dei Fondatori, che dovrebbe sancire anche la rinuncia alla candidatura di Venezia. il Pd veneziano con i segretari comunale Claudio Borghello e provinciale Gabriele Scaramuzza. Un invito che il sindaco sembra pronto ad accogliere, anche se l’intenzione delle altre realtà che sostengono la candidatura - soprattutto il Friuli e le province di Trento e Bolzano - sembrano comunque intenzionate ad andare avanti con la proposta, sostituendo Venezia con Trieste. «Ogni riflessione inerente la candidatura di Venezia a Capitale Europea della Cultura per il 2019», scrivono Borghello e Scaramuzza, «deve assumere come premesse due dati e una consapevolezza. Il primo dato riguarda i requisiti che il bando - emesso dal Governo Italiano - ha stabilito per concorrere al titolo di Capitale Europea della Cultura: può competere esclusivamente una città che ha la possibilità di coinvolgere solo le realtà territoriali ad essa circostanti. Il secondo dato consiste nel fatto che Venezia è indiscutibilmente una delle dieci capitali culturali del mondo. La consapevolezza riguarda invece le ragioni profonde che sono state alla base della ipotesi di candidatura di Venezia a Capitale Europea della Cultura. Ecco quindi la proposta che faceva da premessa alla candidatura: maturare una governance unitaria ma non verticistica dei processi culturali del nord-est coordinandone gli attori e interconnettendoli stabilmente con le altre filiere economiche territoriali».

In quest’ottica diventerebbe di grande interesse la possibile programmazione comune nel campo dello spettacolo dal vivo delle Fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri Stabili esistenti in queste Regioni, la valorizzazione integrata dei patrimoni museali delle diverse realtà metropolitane qui collocate, la creazione di strutture a servizio della cinematografia.

«Bisogna perseguire ogni sforzo», proseguono i segretari del Pd, «per armonizzare gli strumenti legislativi di cui le Regioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, le Provincie Autonome di Trento e Bolzano si sono dotate per disciplinare gli interventi in campo culturale, ciascuno rinunciando al proprio particulare a favore di uno sguardo più alto e consapevole della scala che oggi hanno i grandi processi di cambiamento. E, per quanto riguarda il nostro territorio, questi sforzi vanno fatti inquadrandoli da subito nella cornice della città metropolitana di Venezia, anche oltre le mera delimitazione legislativa che oggi la limita all’interno dei confini provinciali».(e.t.)

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