Il Pd: «Casson è stato sleale non ci ha mai rispettato»
CHIOGGIA. Strali contro il sindaco da calle Padovani. Abbandonata la diplomazia dei giorni scorsi, quando forse ancora speravano in una risoluzione pacifica dell’impasse, i vertici del Pd ieri si sono tolti tutti i sassolini dalle scarpe e hanno accusato Giuseppe Casson di tutti i “mali” di tre anni di governo congiunto della città. Un Casson “sleale, ingrato, non rispettoso” che ha messo fine al matrimonio col Pd per “secondi fini”. La ferita per la cacciata degli assessori democratici, a cui Casson ha revocato le deleghe sabato, è ancora fresca e le reazioni sono piuttosto infuocate. «Noi le abbiamo tentate tutte», ribadisce il segretario del Pd, Christian Papo, «In maggioranza gli scontri esistono, ma si deve almeno avere il coraggio del confronto. Casson ha mancato di rispetto al Pd dal primo giorno dell’alleanza quando ha confermato alla dirigenza dell’urbanistica, Mohammad Talieh Noori, dirigente con il sindaco Romano Tiozzo. Per dare discontinuità doveva accettare il nostro consiglio e cambiare dirigente». E proprio sull’urbanistica si sono consumate le fratture più profonde tra il sindaco e il Pd. Lo si era già intuito ma ieri, anche per bocca dell’ex assessore all’urbanistica Mauro Mantovan, è stato confermato. «Sono sempre stato un assessore scomodo per Casson», spiega, «perché sono entrato nel merito tecnico dei provvedimenti. Ho trovato un muro nel dirigente e un muro in Casson che lo ha sempre difeso. Ci spieghi il sindaco perché il Pat non è ancora chiuso e perché i piani particolareggiati, che io ho tirato fuori dai cassetti dopo quattro anni, non sono ancora operativi. Ci spieghi perché alcune pratiche, arrivate in Consiglio il 22 dicembre (giorno dello scontro tra sindaco e Pd ndr), che riguardano singole imprese sono state accelerate e strumenti generali, come Pat e piano particolareggiati, vengono frenati. Ci spieghi perché la Ztl, che fa parte del programma elettorale e dell’accordo siglato l’estate scorsa, è finita al 29simo posto del programma dei lavori pubblici. Ne ha parecchie di cose da spiegare il sindaco. Noi siamo pronti al confronto, con documenti e date alla mano». «Questo epilogo spiace», commenta l’ex vicesindaco Maurizio Salvagno, «c’erano i margini per continuare a governare insieme. Abbiamo superato tutti gli schiaffi che ci ha dato, lo abbiamo sempre supportato in Consiglio, ma non abbiamo ottenuto lo stesso rispetto. Del patto di agosto il sindaco non ha mantenuto alcun punto (solo il Suap ndr) e ora questo epilogo ci fa pensare che sia un percorso premeditato». «Un comportamento ingrato», rincara il capogruppo, Mauro Boscolo Bisto, «noi lo abbiamo sostenuto in Consiglio anche quando i suoi (Udc e civica) erano latitanti. Lo abbiamo sempre considerato il nostro sindaco. Ora pretendiamo che venga in Consiglio e definisca la nuova operazione che intende mettere in campo, con i consiglieri che dichiarano uno per uno se ci stanno o meno. Siamo certi che abbia degli accordi con l’attuale opposizione e devono essere palesati alla città».
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