Il Patriarca oggi in carcere apre la terza Porta Santa
VENEZIA. La terza Porta Santa sarà aperta oggi, alle 17, all’interno della cappella del carcere femminile della Giudecca. In occasione del Giubileo straordinario della Misericordia, il patriarca Francesco Moraglia visiterà nel pomeriggio le detenute della casa circondariale, presiedendo la Santa Messa e dedicando un informale momento d’incontro con le donne e gli operatori del carcere. Dopo aver aperto la porta nella Basilica di San Marco e quella nel carcere maschile di Santa Maria Maggiore, oggi sarà la volta della Giudecca. Quando si parla di Porta Santa non si intende solo quella della Basilica di San Pietro, ma anche altre porte di altre chiese che, grazie alla concessione del Papa, assumono una particolare simbologia.
Rifacendosi al passaggio citato da Giovanni nel Vangelo, in cui Gesù dice «Io sono la porta», la porta diventa la metafora del percorso che ogni credente deve fare per passare dal peccato alla grazie. I luoghi scelti seguono l’esempio di Papa Francesco e si rifanno a un modello di Chiesa missionaria che cerca di raggiungere quei luoghi abbandonati dalla società e a volte bersaglio di pregiudizi.
È proprio all’interno di queste mura, dov’è rinchiuso chi ha avuto problemi con la legge, che il Patriarca porterà il messaggio della Chiesa e aprirà la porta della cappella che, in questo luogo, diventa anche simbolo di una luce che riesce ad arrivare anche in posti dove la vita sembra preclusa.
Sulla porta della cappella, una delle detenute, Natascia, ha disegnato a matita un’immagine di Cristo a braccia aperte. È proprio qui che oggi il Patriarca si recherà per celebrare la Messa il giorno prima dell’Epifania, quando la messa solenne verrà celebrata a San Marco alle 10.30 e sarà dedicata anche alla preghiera simultanea, in unione e comunione con i missionari veneziani (sacerdoti, religiosi e laici) oggi presenti in varie parti del mondo.
Previa autorizzazione della direttrice del carcere, Gabriella Straffi, la cerimonia sarà preceduta da una breve processione che avrà inizio nella sezione davanti alla biblioteca. Il Patriarca aprirà quindi la Porta Santa della cappella, seguito da detenute, religiosi, personale di custodia, volontari e operatori delle cooperative sociali. Nella cappella è collocato il presepe, realizzato con cura da alcune detenute insieme a Suor Franca. Dopo la messa il Patriarca rimarrà con le detenute che potranno parlargli in maniera informale, grazie a questa occasione che rientra nelle iniziative del Giubileo.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia