Il Patriarca in spiaggia a Jesolo: «Una messa per la pace»

Alla Beach Arena la prima liturgia in riva al mare con Moraglia. L’abbraccio e il dialogo con l’imam: «No a chi usa il nome di Dio per uccidere»

JESOLO. Per una sera la spensieratezza delle urla e dei giochi in riva al mare ha lasciato lo spazio all’intensità della riflessione spirituale. Oltre un migliaio di persone hanno gremito,ieri sera, la Beach Arena per la messa celebrata dal Patriarca Francesco Moraglia. Non è la prima volta che monsignor Moraglia arriva a Jesolo per portare il suo saluto agli operatori del turismo e agli ospiti della città.

Ma per la prima volta assoluta il Patriarca, accolto dal sindaco Valerio Zoggia, ha celebrato la messa sulla spiaggia in riva al mare. E la funzione religiosa si è caricata di un’ulteriore testimonianza di pace per la presenza di una piccola rappresentanza della comunità islamica, la cui presenza è stata possibile anche grazie al dialogo avviato con don Lucio Cilia, parroco della chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di piazza Trieste. Imponente, ma discreto il dispositivo di sicurezza, assicurato da polizia e carabinieri.

Particolarmente suggestiva l’atmosfera, con l’altare allestito con sullo sfondo il mare e il coro parrocchiale a lato. L’apertura della cerimonia è stata preceduta da una breve presentazione del Crocifisso del XIV secolo, appartenuto alla chiesa di Cavazuccherina, che in queste settimane si trova esposto nella chiesa di San Giovanni Battista a Jesolo Paese. Non potendo il crocifisso essere spostato sulla spiaggia, per tutta la durata della funzione ne è stata proiettata un’immagine sul grande schermo.

Prima della messa l’imam Hussain Md Zakir ha portato il saluto della comunità islamica, con un messaggio di pace e dialogo interreligioso.

«Siamo riuniti tutti insieme, cattolici e musulmani, per dire no al terrorismo e dare una risposta forte contro chi usa il nome di Dio per uccidere. I terroristi non riusciranno a dividerci», ha detto l’imam, ricordando anche un messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Al termine del discorso un applauso ha salutato le parole dell’imam.

Il Patriarca Moraglia ha fatto il suo ingresso dal fondo dell’arena e, accompagnato dai chierichetti, ha percorso il tappeto rosso disteso sulla sabbia fino all’altare. «E' un momento per sottolineare che il tempo del riposo è un gesto umano che ci avvicina a Dio. Poi questa scelta è stata superata dagli eventi e ringrazio l'imam. Dio non è il Dio della violenza. Il Dio della violenza è un idolo che si costruiscono gli uomini. Siamo chiamati come comunità di fedeli a dire che non ci stiamo a questo gioco », ha detto il Patriarca Moraglia nella sua omelia, affiancato nella celebrazione dai parroci del litorale.

 

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