Il patriarca guida la processione mariana all’aeroporto “Marco Polo”

TESSERA. Preghiera all’aeroporto Marco Polo per il pellegrinaggio mariano diocesano di questa mattina guidato dal patriarca Francesco Moraglia, arrivato a piedi dalla chiesa di Tessera per raggiungere l’aerostazione, dove è stata poi celebrata la messa e dove si è poi intrattenuto per la colazione con i lavoratori della Save. Appuntamento alle 7.30, per procedere recitando il rosario lungo via Triestina assieme alla comunità e successivamente lungo via Galilei, causando qualche momento di panico tra i tassisti e quanti dovevano raggiungere l’aeroporto. La messa si è svolta alle 8.15 nella “sala arrivi”. Il patriarca ha poi incontrato il presidente di Save, Enrico Marchi, il direttore Valerio Bonato (fedele mariano che ogni mattina recita via radio la preghiera alla Madonna di Loreto, patrona degli aviatori, davanti al capitello posto alla fine della pista). Moraglia ha incontrato i lavoratori, ha visitato la torre di controllo dove i controllori del traffico aereo gli hanno illustrato la strumentazione e poi ha reso omaggio al capitello mariano.
Il patriarca ha ricordato Beppe Mannuca, il ragazzo di Favaro morto in un incidente sulla Jesolana, ribadendo il dolore della comunità cattolica per questa perdita.
"L'aeroporto richiederà sempre manodopera" ha detto Moraglia "mentre al contrario altre aziende saranno sempre più meccanizzate". Per questo il patriarca si è augurato che lo scalo rimanga protetto e controllato, in quanto anche un luogo di rischio. Sulla torre Moraglia ha voluto sapere del funzionamento degli arrivi, delle partenze, ma anche le condizioni di lavoro e i turni di chi se ne sta lassù, al dodicesimo piano della torre. Il presidente di Save, Enrico Marchi, ha indicato dove verrà realizzata in futuro la terza o seconda che dir si voglia pista aeroportuale, illustrando al capo della chiesa veneziana gli spazi che saranno utilizzati e il loro posizionamento Tanti i fuori programma, come la targa ai caduti dell'Aeroporto inaugurata oggi, il passaggio sotto l'arcobaleno d'acqua dei Vigili del fuoco, il canto dell'aviazione e persino l'assegnazione di una carta d'identità aeroportuale ad honorem.
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